Adozioni: bimbo ucciso dal padre a Pescara
Italia e Russia indagano su possibili omissioni

Adozioni: bimbo ucciso dal padre a Pescara Italia e Russia indagano su possibili omissioni
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Domenica 20 Luglio 2014, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 18:29
PESCARA - La decisione delle autorit russe della regione di Amur di aprire un'indagine sull'adozione del piccolo Maxim arriva alla vigilia dell'interrogatorio del padre adottivo, Massimo Maravalle, che sar ascoltato dagli inquirenti italiani domani nel carcere di Pescara, dove recluso dal 18 luglio, nell'udienza di convalida dell'arresto. Maxim era stato adottato nel 2012, all'età di due anni e mezzo, da Maravalle, tecnico informatico di 47 anni, e da sua moglie Patrizia Silvestri, avvocato piuttosto noto a Pescara. La notte del 18 luglio è stata la madre a chiamare il 118 dopo essersi accorta che il figlio non respirava più. Agenti e sanitari, dopo essere intervenuti e aver constatato il decesso, hanno condotto il Questura il padre che, dopo uno stringente interrogatorio, ha confessato di aver soffocato con un cuscino il bambino. L'uomo era in cura da uno psichiara per psicosi atipica, ma pare che quattro giorni prima del delitto avesse smesso di prendere i farmaci prescrittagli. Il pm di Pescara, Luca Papalia, ha aperto un fascicolo contro il padre accunsandolo di omicidio aggravato, ma si è riservato si esaminare tutte le carte riguardanti l'adozione per comprendere come si è giunti a tale tragedia e come sia stato possibile che un bambino potesse essere dato in adozione ad un padre affetto da una patologia così significativa. Il Tribunale dei Minori dell'Aquila avrebbe già chiarito «di non avere elementi per cui desumere presunte patologie dell'uomo, del quale invece era stato attestato il pieno equilibrio psico-fisico».
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