Ferrovia, Marsilio sulla Roma-Pescara: «Presto i cantieri»

Prima seduta di Giunta regionale informale - L'Aquila 12/04/2024
di Alessia Centi Pizzutilli
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Domenica 14 Aprile 2024, 08:37

Le infrastrutture restano uno dei temi centrali in Abruzzo e una delle priorità sul tavolo della nuova Giunta regionale. Il governatore abruzzese Marco Marsilio - che ha accolto con soddisfazione l'aggiudicazione della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di realizzazione del raddoppio dei binari dei lotti 1 e 2 del progetto di velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma - ha ribadito che si sta lavorando per raggiungere lo storico risultato. La realizzazione della maxi opera infatti, per un investimento complessivo di circa 8 miliardi di euro, per l’Abruzzo rappresenta una sfida definita «epocale» dagli amministratori del territorio di ogni colore politico, soprattutto per le aree interne. Il completamento del progetto infatti è considerato strategico sotto svariati profili: primo tra tutti l’abbattimento dei tempi di percorrenza, da oltre 3 ore a 2, che potrebbe fungere da deterrente allo spopolamento delle aree interne abruzzesi, favorendo - secondo diversi amministratori abruzzesi - il rientro in termini di residenza di numerosi pendolari.

DIBATTITO
A pochi giorni dall’avvio del dibattito pubblico relativo al tracciato Pescara-Chieti-Interporto d’Abruzzo, che segnerà un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria, il governatore rieletto lo scorso 10 marzo si dice entusiasta per la notizia dell’aggiudicazione. «Accogliamo con grande soddisfazione l'aggiudicazione dei lavori di raddoppio della tratta da parte di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Un passo fondamentale per il progetto di velocizzazione della Roma-Pescara. Nonostante siano state espresse critiche e perplessità, specie in campagna elettorale, per questa opera si sta lavorando seriamente e si raggiungerà il risultato di realizzarla», ha spiegato Marsilio. Il tema - come ricorda lo stesso governatore - è stato al centro dell’intera campagna elettorale, tanto che all’Aquila, nel corso del comizio di chiusura del centrodestra dell’8 marzo, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, aveva ribadito l'importanza di una sinergia tra le Regioni, sottolineando che «l'asse tra Lazio e Abruzzo è solido» e che «la Roma-Pescara, opera strategica e di interesse per entrambi i territori, non nasce dallo schiocco delle dita, ma c'è stato un grande lavoro dietro».

Nel dettaglio la gara del lotto Interporto d’Abruzzo-Manoppello ha un valore di 142,7 milioni mentre quella del lotto Manoppello-Scafa ha un valore di 334,9 milioni, per un totale di quasi 480 milioni. «Siamo entusiasti del nuovo passo nell'aggiudicazione e non vediamo l'ora che i cantieri prendano forma - ha aggiunto Marsilio - Proseguiremo con la progettazione esecutiva e con l'apertura dei cantieri.

Nei prossimi giorni con Rfi presenteremo il dibattito pubblico, l'ultima fase cruciale per la tratta precedente, Pescara-Chieti dove Rfi presenterà soluzioni innovative, confrontandosi con la comunità e le amministrazioni locali».

PROGETTO
Che il progetto sia strategico viene ribadito a più voci, ma una ulteriore conferma arriva dal fatto che si tratta di un’opera sotto i fari della politica nazionale. Ad annunciare l’individuazione delle risorse per l’avvio dei primi lavori del progetto è stato infatti il premier Giorgia Meloni, che nel corso dell’incontro che si è tenuto all’Aquila per la firma dell’Accordo sui Fondi sviluppo e coesione (Fsc) ha assicurato che «il governo ha individuato, grazie ai ministri Matteo Salvini e Raffaele Fitto, tutte le risorse che servono a valere sui fondi di coesione, compresi i 100 milioni del 2023». Le opposizioni continuano però a lamentare un silenzio sul taglio dei fondi «per un totale di un miliardo 465 milioni di euro». Il riferimento è alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza: il governo ha stralciato il finanziamento da 620 milioni cercando fondi altrove, dopo aver preso atto che all'interno del Pnrr l'opera non si sarebbe potuta concludere nei tempi previsti. I motivi della “cancellazione” del progetto dal Pnrr secondo la maggioranza al governo nazionale e regionale, sono dunque legati alla scadenza stringente dettata dallo stesso Piano che, considerando anche i ritardi accumulati, di fatto ha reso impossibile il completamento dell’opera entro il 2026.

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