Chieti, a sette mesi di gravidanza perde il bimbo al momento del parto: scatta l'inchiesta

Chieti, a sette mesi di gravidanza perde il bimbo al momento del parto: scatta l'inchiesta
di Gianluca Lettieri
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Martedì 26 Luglio 2016, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 16:23
CHIETI Al settimo mese di gravidanza, perde il bambino al momento del parto. È il dramma di una trentanovenne di Lanciano, ricoverata d’urgenza lo scorso 17 luglio all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Ieri mattina i famigliari hanno presentato un esposto in Procura per chiedere di accertare eventuali colpe e negligenze. Del fatto è stato subito informato il Pm di turno, Giuseppe Falasca: l’inchiesta ha già mosso i primi passi con il sequestro della cartella clinica. Il magistrato ha delegato le indagini alla polizia.

Sono pochi i dettagli che filtrano su una vicenda dolorosissima. Secondo quanto ricostruito, due domeniche fa la donna - già seguita dai medici del policlinico di Colle dell’Ara durante la gravidanza - è arrivata al pronto soccorso teatino con le contrazioni. La giovane era alla trentaduesima settimana di gestazione: accompagnata dal marito, un uomo di 41 anni, è stata subito trasferita nel reparto di Ginecologia. La situazione è apparsa fin da subito delicata ed è stato disposto il parto d’urgenza. Il feto, stando a quanto emerso, è nato già morto. Il bimbo - sempre in base alle prime informazioni - al momento di venire alla luce si trovava in posizione podalica. Non è da escludere che ciò abbia potuto creare complicazioni durante il parto ma saranno le indagini a chiarire cosa è accaduto con precisione in quei terribili minuti.

La Asl di Lanciano Vasto Chieti ha avviato un’indagine interna. Uno dei primi passaggi è stata la richiesta di un riscontro diagnostico per accertare la causa della morte: l’esame è stato già eseguito la scorsa settimana e, nei prossimi giorni, sono attesi i primi risultati. L’azienda sanitaria ha costituito un gruppo di lavoro per far luce sull’accaduto, fornendo subito sostegno e supporto alla donna e alla sua famiglia in un momento così delicato. La giovane è ancora ricoverata in ospedale, ma le sue condizioni di salute sono buone. A distanza di otto giorni dal decesso, i famigliari hanno deciso di affidarsi a un avvocato e rivolgersi alla magistratura: evidentemente,secondo il loro punto di vista, qualcosa - prima o durante il parto - non è andato per il verso giusto. Sono scattati anche gli accertamenti del posto fisso di polizia dell’ospedale. Al momento, stando a quanto emerso, non risultano indagati e non sono stati disposti esami irripetibili. Eventuali avvisi di garanzia verranno notificati dopo l’analisi della cartella clinica: tutta la documentazione sanitaria è stata acquisita dagli investigatori nella giornata di ieri. Nei giorni scorsi, invece, a Lanciano è stato già celebrato il funerale del neonato. Una tragedia infinita per la giovane coppia, chiusa nel silenzio: per loro sarebbe stato il primo figlio.
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