Aggredisce e picchia eritreo richiedente asilo: 17enne perdonato

Il giovane aquiliano; "Ho avuto paura quando l'ho visto sul bus e l'ho picchiato". Poi è scappato

Aggredisce eritreo richiedente asilo: 17enne perdonato
di Marcello Ianni
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Domenica 7 Gennaio 2024, 12:56

Nel maggio del 2021 era stato protagonista di un’aggressione, costata la frattura del naso e della mandibola di un eritreo di 35 anni, al terminal bus di Collemaggio, a L'Aquila. Ora sul minorenne che ha frequentato «con profitto» un’associazione di volontariato che opera in città, è stata pronunciata dal Tribunale per i Minori dell’Aquila, una sentenza assolutoria, dopo essere stato inserito in uno specifico programma di lavori socialmente utili.
Le indagini portate avanti dagli agenti della Squadra mobile della questura dell’Aquila avevano sollecitato il 17enne aquilano a presentarsi spontaneamente negli uffici della polizia per confessare, seppure se in ritardo, il grave gesto compiuto ai danni del 35enne richiedente asilo.
Il minore (assistito dall’avvocato Roberto Tinari del Foro dell’Aquila) indagato presso la procura dei Minori aquilana con la pesante accusa di lesioni personali gravi, si era giustificato sostenendo di aver agito «per paura» quando si è trovato, da solo, all’interno del bus terminal con il 35enne eritreo che è risultato con regolare permesso di soggiorno. Un sentimento di paura però che lo aveva portato a colpire più e più volte il richiedente asilo, prima di andare via come se nulla fosse, almeno stando alle testimonianze raccolte. La parte offesa aveva riportato una prognosi di trenta giorni in particolare per la frattura del naso e della mandibola ed era stato costretto anche al ricovero presso l’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila. L'aggressore solo dopo si è presentato in questura

A sollecitare l’adolescente ad uscire allo scoperto anche la pressione dovuta all’indignazione popolare che si era generata quando la grave aggressione, verificatasi tra l’altro in un luogo molto frequentato da ragazzi, anche più piccoli, dell’indagato e donne non accompagnate, appunto il terminal bus di Collemaggio.

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