Gran Sasso, sfregi lungo il sentiero: scattano le denunce. L'associazione si scusa: «Puliremo tutto»

Gran Sasso, sfregi lungo il sentiero: scattano le denunce. L'associazione si scusa: «Puliremo tutto»
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Mercoledì 13 Luglio 2016, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 19:35

Sono tre le scritte con la vernice rossa sul Gran Sasso. Sono state scoperte dalla Guardia Forestale questa mattina durante il sopraluogo effettuato lungo la via normale sentiero che conduce al Corno Grande, provenendo dal versante aquilano. I marchi effettuati con il probabile ausilio di uno stencil, ritraggono il profilo di due montagne e riportano le parole “Somma Trekking”, ed evocano il logo di un gruppo di escursionisti di origine campana.
 
I forestali hanno georeferenziato le scritte in prossimità di “Sella del Brecciaio”, “Bivio per Rifugio Garibaldi”, “Brecciaio di Corno Grande”, tutte località in Provincia di Teramo ed hanno informato l’Autorità Giudiziaria del deturpamento di una bellezza naturale. Dopo aver cristallizzato e documentato quanto rinvenuto, anche con materiale fotografico e video, gli uomini del Corpo Forestale stanno provvedendo alla cancellazione manualmente delle scritte con le dovute accortezze richieste dalla delicatezza dei luoghi e dal particolare pregio ambientale e di protezione in cui l’area ricade. La rimozione dei marchi è in corso.

I Forestali, che hanno già acquisito i video che sono apparsi in questi giorni sui social, continueranno a raccogliere le preziose testimonianze dei tanti fruitori della montagna per meglio identificare gli autori del gesto,  che saranno denunciati.

Immediate le scuse dell'associazione con una lettera. «In quanto portavoce del gruppo di escursionisti Somma Trekking chiedo scusa a nome di tutti per l’accaduto; stiamo provvedendo a chiedere scusa alle autorità del Parco del Gran Sasso e a tutta la comunità, ed è nostra la richiesta di impegnarci nella pulizia. Purtroppo è stato un terribile gesto perpetrato da un singolo partecipante che è sfuggito al controllo e all’attenzione del gruppo. No, non è stata una semplice leggerezza, e non c’è alcuna giustificazione. E’ un atto gravissimo che denota, in chi l’ha compiuto, la mancanza di una profonda cultura del rispetto dell’ambiente. Somma trekking è nata dall’amore di un gruppo di persone per il nostro parco del Vesuvio, e in cinque anni di attività, durante le innumerevoli escursioni ,non abbiamo mai lesinato volontarie attività di pulizia e di salvaguardia dei sentieri. La nostra attività, più che di interesse sportivo, è sempre stata fondata sul rispetto e sull’amore per la natura. Per questo siamo enormemente mortificati per l’accaduto che ci ha offesi nel profondo dei nostri valori».

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