Stavolta il sequestro eseguito dai Carabinieri riguarda l'intero cimitero di Francavilla al mare, inclusa l'area di cantiere, che costituisce corpo del reato, per eseguire «una pluralità di accertamenti». Quattro persone indagate, più le società Cimitero San Franco srl e De Francesco Costruzioni per responsabilità amministrativa. Sotto inchiesta il legale rappresentante della San Franco, Franco Antonio De Francesco, Carlo Sbaraglia, dipendente della De Francesco, Maurizio Basile, funzionario del Comune e responsabile unico del procedimento, e Luigi Febo, direttore dei lavori di ampliamento e, come noto, presidente del consiglio comunale di Chieti.
Le ipotesi di reato formulate dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani sono per tutti realizzazione di discarica non autorizzata, soppressione di cadavere e frode nelle pubbliche forniture. Alcune aree del cimitero erano state sequestrate il 10 luglio e dagli scavi erano emersi resti e parti di bare, ma anche parti di cadaveri provenienti da tombe che non è stato possibile identificare. E due targhe di bare: di una donna che non risulta nel registro delle estumulazioni e di un uomo cremato. Rifiuti edili sarebbero stati interrati nell'area di ampliamento, come emerge da un esposto anonimo, corredato da foto, giunto ai carabinieri il 14 luglio. I militari, lo stesso giorno, avevano interrogato un uomo che il 2 febbraio del 2017 segnalò al Comune di aver avuto informazioni su interramenti di rifiuti speciali nell'area del nuovo lotto e successivamente di aver assistito personalmente allo scarico di macerie del crollo della scuola elementare di San Giuliano.
«La situazione complessiva dell'intera area cimiteriale - si legge nel decreto di sequestro - appare seriamente compromessa da attività illegali e appare necessario, anche rispetto all'attività di soppressione delle salme, eseguire accertamenti su più parti».