Forze speciali, nuovo battaglione all'Aquila per affrontare le calamità

Forze speciali, nuovo battaglione all'Aquila per affrontare le calamità
di Stefano Dascoli
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Lunedì 29 Maggio 2017, 12:54
L'AQUILA - L'Esercito italiano conferma il suo legame con la città dell'Aquila. Oggi il ministro della Difesa, Roberta Pinotti (foto) arriverà nel primo pomeriggio alla caserma Pasquali, sede del Nono Reggimento alpini, per annunciare un importantissimo progetto che farà del capoluogo abruzzese uno dei luoghi centrali, nel Paese, per la gestione delle emergenze legate principalmente alla calamità naturali. La Pinotti fornirà i particolari della costituzione del nuovo reparto, nell'ambito del Reggimento, con specifiche potenzialità di intervento in scenari di pubbliche calamità. Lo farà nel corso di una cerimonia alla presenza delle principali autorità militari, civili e religiose. In che cosa consisterà effettivamente il progetto si capirà con pienezza solo questo pomeriggio. Da quanto filtra, però, pare certo che verranno inviate in città centinaia di unità specializzate, formate nelle scuole dell'Esercito, per costituire un apposito battaglione in grado di prestare la propria opere in scenari calamitosi. La scelta dell'Aquila sarebbe maturata sopratutto alla luce delle esperienze maturate nell'ambito delle catastrofi del 2009 e, più recentemente, all'indomani delle tragiche scosse che hanno sconvolto l'Italia centrale da ottobre 2016 al gennaio scorso. Da quanto filtra il battaglione potrebbe essere ospitato nella caserma Rossi, dismessa dal 2015, ridando dunque centralità a una struttura che negli ultimi anni è stata associata a diverse iniziative. Si era parlato in primis della possibilità di creazione al suo interno di un campus in cui ospitare edifici scolastici cittadini. In seguito era stata paventata anche la soluzione di un centro di accoglienza per i migranti, uno dei due hub regionali con Sulmona. In entrambi i casi i progetti non sono andati in porto.
L'esercito, con la scelta di valorizzare L'Aquila, conferma il suo enorme attaccamento al capoluogo: un rapporto viscerale, storico, che affonda le sue radici nel tessuto sociale cittadino, come si è visto in occasione della catastrofe del 2009 in cui i militari sono stati in primissima linea con attività di supporto all'emergenza, vigilanza, messa in sicurezza.

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