Finisce in Procura la presunta storia d'amore tra un ricoverato di una casa di riposo abruzzese e un'assistente animatrice della stessa struttura con accuse pesantissime nei confronti di quest'ultima. La storia è raccontato in un esposto da parte dell'amministratrice di sostegno dell'uomo che ha investito del caso anche il giudice tutelare Antonio Converti. Il suo compito era quello di aiutare l'uomo, 68 anni, affetto da una patologia di carattere neurologico e senza congiunti disposti ad occuparsi di lui. Per questo venne ricoverato in una casa di riposo e qui il suo stato di salute risultava ben presto migliorato essendosi diradati gli episodi di crisi, anche se a livello psicologico continuava a manifestare depressione e scarsa lucidità.
«Ma dall'aprile scorso - racconta l'amministratrice - notavo in lui dei comportamenti insoliti e iniziava a chiedermi soldi in maniera sempre più frequente, anche nella misura delle centinaia di euro, senza alcuna spiegazione plausibile. Mi accorsi che lui dormiva poco essendo collegato su internet (tramite whatsapp) fino a tarda notte. Preoccupata di tale situazione iniziavo a chiedergli con insistenza cosa lo preoccupasse e lui mi riferiva di aver intrapreso una relazione con una ragazza di 35 anni, impiegata nella struttura come animatrice. In particolare mi riferiva che la stessa gli aveva rivelato di essersi innamorata di lui a seguito di un complimento che le avrebbe rivolto e che gli aveva manifestato la volontà di vivere con lui e, al riguardo, gli aveva promesso che presto avrebbe fatto in modo di farlo uscire dalla casa di riposo per condurlo presso la sua abitazione».
« Riuscii a mettermi in contatto con l'animatrice - prosegue l'amministratrice - la quale mi rispose che lei non aveva affatto intenzione di condurre l'uomo a casa sua e che tra loro non c'era mai stato nulla di fisico, ma la conversazione mi lasciava perplessa.
La direzione in effetti decise di spostare la donna in altro reparto, ma, sempre secondo l'esposto presentato in Procura dall'avvocato Chiodi di Giulianova, non desiste dal chiamare ripetutamente l'uomo addirittura chiedendogli di affacciarsi dalla finestra per vedersi.