L'Aquila, festa di divorzio con 150 invitati. «Volevo chiamare anche la mia ex, ma mi è sembrato troppo»

La storia di Francesco Palombino a Pratola Peligna (L'Aquila)

Francesco Palombino, festa di divorzio con 150 invitati
di Patrizio Iavarone
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 17:21

Le partecipazioni sono state in gran parte già recapitate ai circa 150 invitati: l’8 giugno prossimo ore 19,30 in un noto locale di Pratola Peligna (L'Aquila), rigorosamente in abito da cerimonia (tanto più che lui li vende) per festeggiare il suo divorzio. «Non è una goliardata – ci tiene a spiegare il festeggiato, Francesco Palombino, 38 anni di Pratola – ma un modo per ringraziare chi in questi mesi mi ha supportato e sopportato in un percorso difficile. Specie se è burrascoso come è stato il mio. È un modo anche per infondere coraggio a chi attraversa questo difficile periodo della vita e che spesso, a differenza mia, non ha molte persone vicine».

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La cosa è seria, insomma, con tutti i problemi di un matrimonio dopo dieci anni di matrimonio: la lista invitati, quella dei tavoli, il menu, la torta, il discorso, la lista “nozze”. «Quella non l’ho fatta – spiega Palombino – ma le esigenze di un neo divorziato sono quelle di un neo sposato: cambiare casa significa rifarsi il corredo, piatti e bicchieri, e così via».

Senza disdegnare la classica bustarella, anche se non è quello di fare cassa il suo obiettivo.

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«Sarà una festa vera e propria con tanto di open bar dopo mangiato – continua – per me è un passaggio importante della vita, così come lo è stato il mio matrimonio. Volevo invitare anche la mia ex moglie, a dire il vero, ma poi ci ho ripensato. Forse sarebbe stato troppo».

 

In mezzo, d’altronde, c’è anche un bambino di sette anni: «Quella è la cosa più difficile e dolorosa da gestire – aggiunge Palombino – e anche per ricominciare, perché non è semplice conciliare l’esigenza di rifarsi una vita con quella, che per me è prioritaria, di essere un padre presente». Pronto per pronunciare il fatidico “no”. 

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