Pescara, due donne aggredite dai compagni violenti

A Zanni un 40enne irrompe in un locale e strappa il cellulare di mano alla sua ex

Due donne aggredite dai compagni violenti
di Patrizia Pennella
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Martedì 23 Aprile 2024, 08:55

Aggressioni fisiche e verbali, botte e insulti, in un locale pubblico o dentro casa. Arrivano dall'ex o dal marito convivente: storie diverse ma con una radice comune quella della violenza di genere. Si sono verificate a Pescara e a Montesilvano e, nell'uno e nell'altro caso, si sono risolti grazie all'intervento delle forze dell'ordine. La prima storia è quella pescarese: una donna si trovava in un ristorante quando il suo ex compagno l'ha vista: lei era in compagnia di un amico. L'uomo, un quarantenne pescarese, ha fatto letteralmente irruzione nel locale, urlando e minacciando. La donna si è allarmata e ha preso il telefono cellulare per chiamare le forze dell'ordine. L'ex glielo ha strappato dalle mani ed è scappato via. Lei lo ha inseguito per cercare di recuperare lo smartphone, il quarantenne prima è riuscito a liberarsi della donna, poi la ha aggredita con insulti e minacce, quindi l'ha spintonata per allontanarsi. Lasciandola a terra, dolorante per una brutta ferita alla spalla. Sono state alcune persone presenti a capire la gravità della situazione e a chiamare la centrale operativa della questura.

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IL SOCCORSO

A Zanni sono arrivate due pattuglie della squadra volante, coordinate dal dirigente Pierpaolo Varrasso.

Hanno raccolto le prime indicazioni della donna e dei testimoni e in pochissimo tempo gli agenti sono riusciti a intercettare e a bloccare il quarantenne. Lo hanno identificato e lo hanno trovato ancora in possesso del telefonino sottratto alla ex. L'uomo è stato quindi condotto in questura e arrestato per rapina. Ieri mattina la misura precautelare è stata convalidata dal magistrato, che ha disposto anche l'applicazione della misura del divieto di avvicinamento alla vittima.

URLA A MONTESILVANO

A Montesilvano sono state invece le urla di una donna, provenienti da un condominio, ad allarmare un equipaggio del nucleo radiomobile, diretto dal capitano Roberto Lunardo, che stava effettuando un servizio di controllo. Hanno sentito la richiesta di aiuto che arrivava dal condominio in cui vive la coppia e sono riusciti ad entrare in casa. La donna piangeva ed aveva il volto tumefatto per i forti colpi ricevuti: un occhio malridotto e lividi ovunque.

Sono stati gli stessi carabinieri a chiamare la centrale operativa del 118 e a far trasportare la donna al pronto soccorso dell'ospedale, dove è stata curata e refertata con una prognosi di 21 giorni. I militari hanno quindi iniziato a ricostruire la storia della coppia per scoprire che la donna già in passato aveva subito maltrattamenti fisici e verbali da parte del marito trentaquattrenne. L'uomo è stato quindi arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e trattenuto in camera di sicurezza in attesa dell'udienza di convalida.

Ancora una volta le forze dell'ordine raccomandano alle donne di non attendere che le situazioni di violenza diventino gravi, ma di chiedere aiuto fin dai primi segnali di pericolo. Raccomandazione che viene estesa anche a familiari ed amici testimoni anche di un solo episodio.

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