Soldi che l’82enne, da luglio del 2012 al 30 giugno del 2016 si è vista accreditare complessivamente a titolo di prestazione sociale, così come contestato dall’accusa. In pratica la coppia il 29 marzo del 2012 si separa, ma secondo l’accusa solo formalmente proprio per ottenere la pensione sociale ma in pratica continua a convivere, dopodiché l’anziana dichiara all’Inps anche di non possedere altri redditi e di essere residente presso la nipote. A smentirla a processo sono i numerosi testimoni: il dentista, i vicini di casa e l’amministratore del condominio. Il giudice, ieri, ha rinviato gli atti alla Procura per la diversa ipotesi di cui all’articolo 316 ter (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato) e assolto l’82enne per la percezione di luglio 2016.
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