Disabile diventa campione di volo acrobatico. «Guido l'aliante con il cuore»

Disabile diventa campione di volo acrobatico. «Guido l'aliante con il cuore»
di Francesco Marcozzi
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Martedì 1 Giugno 2021, 07:07

Questa volta il primo posto sul podio è stato il suo. Iwan Piccioni, disabile di 46 anni di Giulianova costretto sulla carrozzina per un brutto incidente stradale, si è classificato al primo posto e stravince alle gare di acrobazia in aliante, nella sezione volo artistico, tenutesi a Reggio Emilia. In una gara Iwan si è classificato al sesto posto, ma nel Trofeo tricolore è arrivato primo con distacco sugli altri.


La sua partecipazione alle gare è stata possibile grazie alla collaborazione con l'Aero Club di Lucca, che ha fornito un aliante speciale dotato di comandi a mano per la pedaliera. Il presidente dell'Aero Club Tricolore Castellazzo, Reggio Emili, e pluricampione del mondo Pietro Filippini dice: «Queste collaborazioni sono fondamentali per realtà come questa. La volontà è quella di metterle a sistema per permettere a tutti di conoscere e allenarsi in questo sport che, non mi stancherò mai di dirlo, è altamente formativo, inclusivo, emozionante». E si è complimentato con Iwan Piccioni «sia per gli obiettivi raggiunti, ma soprattutto per le battaglie che sta portando avanti dimostrando al mondo intero quanto vale».

«È stata una gioia difficile da spiegare dice il protagonista - voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini dal sindaco agli imprenditori Mucciconi, Mazzu e Passaqua che sono stati fondamentali». Da un bruttissimo incidente stradale del marzo 2008 che gli fece perdere l'uso delle gambe alla possibilità di librarsi nei cieli con gli alianti sino a divenire campione. E' la storia drammatica ma che lui, Iwan Piccioni, 46 anni, ha trasformato in una vita ancora tutta da vivere da quando ha frequentato i corsi per diventare pilota d'aliante e volare in cielo senza la preoccupazione di trovarsi di fronte a barriere architettoniche. «Ho preso la licenza di volo nel 2017, l'anno successivo quella di volo acrobatico e dopo tre anni ho partecipato alla prima gara nazionale, al Trofeo Gamberini in Umbria». Se l'aspettava un risultato così importanti già alla prima esperienza? «È potuto accadere perché, oltre che con le mani, guidavo l'aliante con il cuore, con le emozioni che mi davano una forza grandissima, mi faceva dimenticare tutto il passato, mi sentivo uno di loro, come quelli che gareggiavano con me.

Sembrava un sogno, era una realtà».

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