Delitto di Casoli, ecco il movente: litigavano perchè lui la tradiva

Delitto di Casoli, ecco il movente: litigavano perchè lui la tradiva
di Walter Berghella
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Sabato 11 Novembre 2023, 07:22

Sempre più passionale e legato alla gelosia il movente dell’uccisione a Casoli (Chieti), in contrada Verratti, di Michele Faiers, 66 anni, aggredita e pugnalata alla schiena con sette fendenti, si ipotizza dal suo compagno e connazionale Michael Whitbread, 74 anni, dopo una furiosa lite. Secondo la ricostruzione del tabloid inglese Daily Mail, tutto sarebbe nato dall’ultima festa di Capodanno quando l’uomo, arrestato e in carcere a Wandsworth, avrebbe palpeggiato un’altra donna inglese della copiosa comunità britannica presente nell’Aventino, specie a Palombaro. Da allora la vittima avrebbe sospettato che il convivente avesse un’altra relazione che ha fatto scaturire costanti liti e diverbi nella coppia. Altra furiosa lite poche settimane prima della sua morte, scoperta il 1° novembre nel loro casolare di Verratti, ma retrodatata nella notte tra il 28 e 29 ottobre. Il corpo della donna era nella camera da letto coperto da un lenzuolo e da sotto sporgevano solo i piedi. Dell’uomo i carabinieri di Lanciano avrebbero trovato i boxer sporchi di sangue. 

Agli investigatori è stato detto che Michele dubitava della fedeltà del suo compagno e che lei stava pensando di lasciarlo e di tornare in Inghilterra. Michele era divenuta sospettosa e arrabbiata dopo il palpeggiamento dell’amica. Si tratterebbe di un’inglese sessantenne venuta ugualmente in Italia col suo compagno. Questa possibile tresca è stata confidata da Michele all’amica Petrina che ha scoperto il suo cadavere preoccupata dal suo silenzio telefonico per 3 giorni.

Dopo l’ultima lite, con Michele che si è rifugia a Palombaro, le ha fatto cominciare a temere per la sua vita. Whitbread è stato descritto un uomo come sempre un po’ alticcio, mentre lei calma e serena. Il giorno prima dell’uccisione di Michele, Whitbread avrebbe inviato, ricostruisce il tabloid, un messaggio al compagno della donna a cui aveva dato una pacca, confessandogli che avevano fatto sesso insieme.

Sulla veridicità l’uomo aveva dubbi e voleva incontrare Whitbread per dei chiarimenti, ma lui ha risposto che: «Non c’era motivo perché non c’era niente da chiarire e così ed è successo». Dopo che Michele era morta, il giorno dopo, stranamente Whitbread inviò un altro messaggio all’uomo ritrattando ciò che aveva detto e poi ancora un nuovo messaggio simile. La presunta relazione con l’amica, ma anche gli attriti con Michele, sarebbero di dominio pubblico tra gli inglesi, che tacciono. Le due avevano poi smesso di vedersi e si evitavano a vicenda durante le feste comunitarie. 

Il Daily Mail parla anche della presenza di telecamere a circuito chiuso all’interno del casolare, ma i carabinieri smentiscono. Whitbread poi è fuggito alla guida della sua Jeep Compass verso l’Inghilterra ed è stato ripreso dalle telecamere mentre attraversava l’Italia verso la Svizzera vicino al Lago Maggiore alle 16, mentre il suo ultimo tracciamento telefonico c’è stato vicino a Como. Contro Whitbread, arrestato a casa della figlia con mandato europeo, accusato di omicidio volontario aggravato dal rapporto di convivenza e premeditazione, si deciderà l’estradizione nella plenaria del 26 febbraio, tra Italia e Inghilterra vige l’accordo di mutuo riconoscimento, mentre il 7 dicembre i giudici di Londra dovranno decidere se scarcerarlo o meno, anche con pagamento della cauzione. Intanto non si può ancora svolgere l’autopsia da parte del medico legale Pietro Falco per la difficoltà a notificare gli atti a entrambe le parti. Il procuratore capo Mirvana Di Serio confida che facciano il domicilio legale in Italia. 

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