Insultato e picchiato, l'autista del bus: «Mi ha messo le mani addosso, ho pensato a mio figlio»

«Ho temuto il peggio, mi sono spaventato, mi viene da piangere. Io esco per lavorare, per riportare i soldi a casa, spero che qualcuno metta rimedio a questa situazione».

nsultato e picchiato, l'autista del bus: «Mi ha messo le mani addosso, ho pensato a mio figlio»
di Alfredo D'Alessandro
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Domenica 26 Novembre 2023, 09:29

«“È arrivato il pezzo di m..”» è la prima cosa che mi ha detto appena ho aperto la porta anteriore, poi ha continuato “ ti faccio passare i guai, ti spacco la faccia, non sai con chi hai a che fare, a Sambuceto siete degli snob del c..”». Sono le frasi che precedono l’aggressione a Mirko D’Alonzo, 51 anni, autista de La Panoramica, colpito più volte al braccio destro da un passeggero salito a Chieti, nella frazione di Brecciarola sul 3/. L’uomo in passato aveva attaccato l’autista solo verbalmente. «Io non gli ho mai risposto, ho moglie e un figlio, non mi metto a cercare lite - racconta D’Alonzo - Ho continuato a guidare, ha visto che non gli davo corda e ha iniziato a darmi delle pacche sul braccio destro, botte forti, mi ha fatto volare il telefono perché dopo la prima pacca ho iniziato a registrare: mi ha preso di forza il braccio e mi tirato la maglia, mi ha tolto il braccio dallo sterzo, mi si è messo davanti, io avevo già la spalla lussata. Quando mi ha visto con il telefono, mi ha tirato il braccio perché mi avvicinassi a lui, mi ha strattonato, ed è caduto il telefono, io l’ho raccolto e ho continuato a registrare. Era inferocito, tutto questo perché sono partito da Manoppello con cinque minuti di ritardo, poi altri cinque minuti sono stato fermo al passaggio a livello chiuso, avevo una colonna di macchine davanti sulla Tiburtina, c’è traffico, a quell’ora le persone tornano a casa, lì la velocità è 40 all’ora e ci sono le telecamere, io non posso correre».


IL FILMATO
L’incubo va avanti per alcuni minuti, l’autista continua a guidare: «Mentre stavo cercando di chiamare i carabinieri ecco che li incrocio, loro mi hanno visto con il telefono in mano, forse volevano rimproverarmi per il fatto del telefono, io ho iniziato a suonare, ho messo le quattro frecce, ho parcheggiato subito e loro sono saliti». Il video che riprende l’aggressione è importantissimo, domani D’Alonzo, che medicato in ospedale ha avuto quattro giorni di prognosi per le contusioni e un attacco di panico, sarà visitato dall’Inail e presenterà una denuncia ai carabinieri. «Quando sono tornato a casa la sera, ho mangiato, mi sono messo sul divano, e come mi sono rilassato mi si è bloccato tutto, avevo un dolore forte al petto, mi si è chiusa la gola, mi succede ancora adesso al pensiero. È stata un’esperienza bruttissima, non ti aspetti mai una cosa del genere da una persona, che ti metta le mani addosso, ho temuto il peggio, mi sono spaventato, ho pensato a mio figlio, raccontando tutto mi viene da piangere. Io esco per lavorare, per riportare i soldi a casa, spero che qualcuno metta rimedio a questa situazione».
 

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