Le campane suonano troppo presto, i Teramani contro i parroci

Le campane suonano troppo presto, i Teramani contro i parroci
di Maurizio Di Biagio
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Venerdì 10 Settembre 2021, 08:13

Teramani contro le campane alle sette della mattina: ed è guerra del rintocco mattutino. Alcuni parroci hanno ricevuto diverse mail e sms, anche di un certo tono, in qualche caso contemplano insulti, per evidenziare come lo scampanio la mattina dia fastidio, come sia inopportuno e fuori luogo. La curia si difende asserendo che è in vigore la legge 121/1985 che ha ratificato i cosiddetti Accordi di Villa Madama, cioè quegli accordi tra la Repubblica italiana e la Santa Sede che hanno modificato il Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929.


Però ci sono parroci che sono voluti andare incontro alle esigenze di “un pieno sonno” ai propri fedeli, spostando il fatidico rintocco alle ore otto, come ad esempio Don Antonio Ginaldi della chiesa di Sant’Antonio. Altri sono rimasti legati alla tradizione considerando che poi l’ora non è proprio da levataccia, come il parroco emerito del duomo, don Aldino Tomasetti, che ad onor del vero, spiega, “faccio suonare le mie campane alle sette e un quarto per la funzione delle sette e mezza: si lamenta dei rintocchi solo chi torna tardi la notte dal divertimento, i vagabondi” prova a scherzarci su.

Poi si fa più serio: “Questo è un orario in cui molti già lavorano, occorre solo un po’ di pazienza per gli altri. Oltretutto la campana del duomo, quella grande non è in funzione perché con la sua vibrazione provocherebbe ulteriori danni al campanile, c’è quella da un quintale e mezzo, quindi più piccola e meno rumorosa, e agisce solo per un minuto, forse i bambini fanno più chiasso che questa campanella che ha una nota acuta”.

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