Un'inchiesta a carico di ignoti per omicidio colposo, una ipotesi di reato (incidente) che consente di eseguire atti importanti e irripetibili, come l'autopsia, ai quali possono partecipare le persone offese. È la strada aperta dal sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe Falasca, per accertare come si sia sviluppato il rogo della Fiat Panda Van a gasolio in cui è rimasto carbonizzato il 58enne Nicola Di Crescenzo, di Guardiagrele, l'altro ieri mattina poco prima delle 7, in via Pomaro nel territorio di Casalincontrada.
Quella del suicidio resta una ipotesi del primo momento ma sembra aver perso consistenza: ora il magistrato vuole vagliare altre possibili cause all'origine delle fiamme che, comunque, sono partite dentro l'abitacolo e sono state particolarmente violente.