Bambini scalatori, i fratelli Diego e Gaia (a 6 e 9 anni) hanno già raggiunto 26 cime senza tablet e cellulare

I genitori: «Gli incidenti possono sempre succedere e la paura la dobbiamo avere perché altrimenti la montagna la si affronta in maniera troppo baldanzosa e i nostri figli lo sanno. Ma noi affrontiamo tutto in base alle loro capacità»

Bambini scalatori, i fratelli Diego e Gaia (a 6 e 9 anni) hanno già raggiunto 26 cime senza tablet e cellulare
di Teodora Poeta
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Sabato 14 Ottobre 2023, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 11:14

Sono arrivati in cima al Corno Piccolo, a 2.665 metri d’altitudine, percorrendo, a 6 e 9 anni d’età, accompagnati dai genitori, la via Normale, un’alternativa alla ferrata Danesi che richiede esperienza e dimestichezza con le rocce e i ghiaioni nella montagna in provincia di Teramo. Scarponcini ai piedi, caschetti e zaini con all’interno tutto l’occorrente per la sosta ed eventuali imprevisti. Due piccoli scalatori, fratello e sorella, Diego e Gaia Mattei, con la grande passione per la montagna ereditata dai genitori di origine aquilana Valentina e Fernando, che un mese fa sono riusciti ad aggiungere alle 25 cime oltre i duemila metri d’altitudine già raggiunte anche quella del Corno Piccolo che ancora mancava.

Partenza da Prati di Tivo. «Dopodiché - racconta mamma Valentina - siamo saliti fino alla Madonnina con la cabinovia. Da lì abbiamo iniziato il sentiero per il rifugio Franchetti, la Sella dei due Corni per poi prendere l’attacco della via Normale». Tutto in tre ore tra cammino e scalata. Le foto li mostrano mentre, in alcuni tratti, si tengono alle rocce. «Il Corno Piccolo non è uno scherzo e infatti abbiamo aspettato che i bambini fossero pronti e allenati sia fisicamente che mentalmente - dice - E’ una vetta che, personalmente, sognavo da tanto, ma mi ha sempre spaventata. È tosta, è tecnica, è tutta roccia. I bambini, però, si sono divertiti, loro adorano la roccia». Valentina racconta di come lei e suo marito abbiano cominciato a portare i figli in montagna quando ancora erano neonati: «Stavano nel marsupio e ce li portavamo dietro. Diego a 4 anni è salito sul Corno Grande, a 2.912 metri, da solo senza il nostro aiuto».

Ogni volta, prima di partire per la montagna, sono obbligatori i controlli delle ultime previsioni meteo e di tutta l’attrezzatura. «Gli incidenti possono sempre succedere e la paura la dobbiamo avere perché altrimenti la montagna la si affronta in maniera troppo baldanzosa e i nostri figli lo sanno. Ma noi affrontiamo tutto in base alle loro capacità».

L’elenco delle vette che Diego e Gaia hanno già potuto ammirare grazie alla loro preparazione fisica e mentale è lungo. In questi pochi anni hanno già raggiunto Pizzo Intermesoli, il Camicia, il Prena, Pizzo Cefalone, il circuito delle tre cime di Lavaredo, il Vettore, il Terminillo e molto altro ancora. Si sono cimentati anche nella ferrata Bafile sul Gran Sasso. Questa estate, a luglio, Diego e Gaia hanno anche percorso, in una settimana, 120 chilometri del cammino di Santiago di Compostela. «Abbiamo fatto il tratto francese. Per loro è stata un’esperienza bellissima, anche se erano gli unici bambini, e ci hanno già chiesto di rifarlo, ma l’intero percorso». «E’ faticoso per noi genitori portarli in giro, ma vogliamo dargli un’alternativa agli schermi», prosegue Valentina che nella vita è un’insegnante della scuola primaria, mentre suo marito è un ingegnere e vivono a Saltara, in provincia di Pesaro Urbino, nelle Marche. Loro, infatti, hanno scelto di vietare ai figli l’uso di cellulari e tablet. «Non ce li chiedono neanche - dice - I cartoni animati li vedono in televisione e solo qualche volta, quando viaggiamo, possono vederli sul tablet. Vanno a scuola a tempo pieno (Diego quest’anno farà la seconda, mentre Gaia la quarta) e il pomeriggio, in inverno, hanno le varie attività sportive». In camper amano girare alla scoperta dei borghi. Un’altra passione che riesce a regalare ai bambini altre bellissime emozioni. 

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