Impresa in solitaria sulle Ande, l'alpinista aquilano De Paolis in vetta all'Aconcagua

Impresa in solitaria sulle Ande, l'alpinista aquilano De Paolis in vetta all'Aconcagua
di Daniela Farda
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 07:28

Il vessillo del Club alpino italiano e quello della Scuola di alpinismo dell'Aquila Nestore Nanni in cima all’Aconcagua, massima elevazione della Cordigliera delle Ande. Lo ha portato, in solitaria, il socio della sezione aquilana del sodalizio alpino Rubino De Paolis, istruttore nazionale di alpinismo e scialpinismo e direttore della scuola Nestore Nanni. L’impresa nel giorno della vigilia della Befana quando il forte alpinista ha toccato i 6960 metri di altitudine che ne fanno la vetta, non solo argentina più alta, ma anche di tutte le Americhe e dell’intero emisfero australe e necessita di permessi, a pagamento, per accedervi.

A rendere prestigioso il risultato, oltre l’altitudine, il fatto di averlo raggiunto in solitaria e su un terreno impegnativo per via, soprattutto, delle condizioni climatiche. Nonostante che in Argentina ora sia estate l’Aconcagua è la seconda montagna più alta della Terra dopo l’Everest.

Diversi sono i ghiacciai e il limite delle nevi permanenti si aggira sui 5000 metri. Le variazioni metereologiche sono repentine richiedono tappe di acclimatazione da fare in più giorni. Lo stesso Rubino, nella foto in vetta, è avvolto da un piumino tecnico rosso mentre sullo sfondo compaiono distese bianche. Al momento si sa che il forte alpinista aquilano è già sceso al campo base e sta molto bene.

Tutti in via Sassa sono ansiosi di abbracciarlo e di complimentarsi di persona appena ritorna. Per ora solo congratulazioni affidate ai social da chi, era sicuro in partenza che l’aquilano avesse centrato l’obiettivo per via “delle sue doti tecniche, della sua pianificazione e della sua grande determinazione che lo ha portato a realizzare con stile l’impresa di grande impegno” come riportato in post della sezione apparso su Facebook, condiviso e applaudito da molti soci.

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