Alfredo Paglione morto, c'è un secondo filone d'indagine sui 22 testamenti: si indaga di nuovo per circonvenzione d’incapace

«Lascio tutti i beni immobili e i denari a Francesca Guerrucci, al suo bravissimo marito L.G. e ai suoi due bellissimi e straordinari figli»

Ventidue testamenti del mecenate Alfredo Paglione, c’è un nuovo processo
di Teodora Poeta
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Martedì 23 Aprile 2024, 09:11

C’è un secondo filone d’inchiesta sui lasciti testamentari del mecenate abruzzese Alfredo Paglione, scomparso il 30 novembre del 2022 a Giulianova all’età di 86 anni, per il quale, adesso, l’architetta giuliese Francesca Guerrucci rischia di finire di nuovo a processo sempre con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Tra i 22 testamenti olografi, ossia redatti e sottoscritti di proprio pugno da Paglione, ritrovati dopo la sua morte ce n’è uno, datato 8 maggio 2022 e pubblicato con l’autorizzazione del giudice tutelare, che lascia «tutti i beni immobili e i denari a Francesca Guerrucci, al suo bravissimo marito L.G. e ai suoi due bellissimi e straordinari figli».

Alfredo Paglione, nuovo filone di indagine sui testamenti del mecenate morto 

Secondo l’accusa Guerrucci, approfittando dell’incapacità di Paglione di provvedere autonomamente ai propri interessi (dal 4 giugno del 2021 era sottoposto ad un’amministrazione di sostegno), avrebbe indotto il mecenate a redigere quel testamento olografo che l’ha resa erede unica insieme ai suoi familiari.

Nei suoi confronti è già scattata la richiesta di rinvio a giudizio con l’udienza preliminare rinviata per incompatibilità del giudice. La scorsa settimana si è tenuta l’udienza del processo già in corso nel quale sempre Guerrucci insieme a suo padre Diodoro, primario in pensione, e a Nicola Di Sante sono accusati anche in quel caso di circonvenzione d’incapace, ma per essere riusciti ad ottenere da Paglione grosse somme di denaro, movimentate su conti correnti, opere d’arte e persino in comodato d’uso gratuito la dependance dell’abitazione di Giulianova dove il mecenate viveva in via dello Splendore a Giulianova (parti civili sono i due nipoti del mecenate, Silvia Paglione e Paolo Antonio Polidoro, e Maria Paglione).

In dibattimento è stata sentita l’ex amministratrice di sostegno del mecenate che ha confermato, in parte, lo stato mentale di Paglione, sostenendo che non fosse del tutto lucido «tanto che pure a me – ha detto – aveva proposto di regalarmi casa». È stata sempre lei, in udienza, a definire «burrascosi» i rapporti tra Paglione e Francesca Guerrucci, «mentre erano molto buoni i rapporti che lui aveva con il padre». Titolare di entrambe le inchieste la pm Laura Colica.

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