Abusi a scuola, ex studentessa racconta: «Il prof mi mise la mano sotto la maglietta, ma non lo denunciai»

Abusi a scuola, ex studentessa racconta: «Il prof mi mise la mano sotto la maglietta, ma non lo denunciai»
di Teodora Poeta
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Sabato 9 Aprile 2022, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 14:33

Sono passati poco più di dieci anni da quando Michela (nome di fantasia), oggi 24enne, di Teramo, è stata molestata dal suo professore di educazione fisica delle medie. Una vicenda mai denunciata, spuntata durante una chiacchierata che le ha fatto tornare alla mente quei giorni di scuola. «All’epoca avevo 12 anni – dice Michela, che ha deciso di raccontare la sua vicenda adesso proprio per lanciare un messaggio -. Lui era il mio professore di educazione fisica e sicuramente aveva già più di 60 anni. Purtroppo io ho deciso in quel momento di non raccontarlo a nessuno, ma se potessi tornare indietro mi comporterei diversamente».

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Ancora una volta il racconto di Michela, oggi, fa rabbrividire perché tutto sarebbe successo nelle ore di scuola con un docente. «Purtroppo sì. Lui però non lo faceva davanti alla classe. Quando avevamo educazione fisica noi andavamo al capannone dell’Acquaviva.

Un paio di volte è successo che mi ha chiesto di accompagnarlo da sola da qualche parte e in quelle occasioni mi ha messo le mani nella maglietta».

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«Io ho reagito subito», prosegue. Dopo quegli episodi il suo comportamento, infatti, è cambiato. «Ho smesso di parlargli». In particolare Michela crede che quel professore si sia permesso di approfittare di lei «perché io – dice – gli ero un po’ più attaccata, gli volevo bene». E lui quell’affetto lo ha ricambiato sporcandolo in questo modo meschino. «Penso che nella mia classe lo facesse solo con me, ma sono quasi sicura che nelle altre classi lo faceva pure con altre».

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A distanza di poco più di dieci anni da quegli episodi Michela ha riflettuto sull’accaduto tanto da ritenere che ci sia stata una strana coincidenza subito dopo che lei ha smesso di parlargli a quel prof: «Lui si è preso una lunga aspettativa fino alla fine dell’anno scolastico e non è più tornato a scuola perché poi è andato in pensione. Non so cosa sia accaduto, ma è coinciso tutto. Ed è andata bene così». Il messaggio che Michela vuole lanciare a tutte le ragazze che subiscono violenza è di «non tacere e denunciare».

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