Appalti della sanità, 13 avvisi: ci sono i big della Regione

Il Tribunale di Pescara
di Patrizia Pennella
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 08:05

Finanziamenti per la campagna elettorale, borse griffate, gioielli, bottiglie di champagne e poi le promesse più preziose, quelle di un posto di lavoro per amici e conoscenti. In cambio non c’erano solo gli appalti, ma anche il non impalpabile favore di avvisare sugli sviluppi di indagini in corso. Il “sistema Marinelli” nella sanità è venuto giù pezzo dopo pezzo, trascinando con sé, almeno in questa prima fase di indagine, politici e grand commis locali: personaggi che l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore di Pescara Andrea Di Giovanni disegna propensi ad un rapporto di forte contiguità con l’imprenditore.

L’avviso di conclusione delle indagini è stato recapitato nella giornata di ieri a gran parte degli indagati: il filone è quello della gara per il servizio di telemonitoraggio e teleassistenza a servizio dell’Adi della Asl di Pescara, nel quale non è coinvolto Marinelli, ma una dirigente della sanità a lui molto vicina, Tiziana Petrella, dall’altra la gestione dei servizi di radioterapia e diagnostica integrata dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, un contratto di concessione a cui invece l’imprenditore pescarese puntava con decisione.

La chiusura delle indagini preliminari riguarda oltre a Vincenzo Marinelli e Tiziana Petrella, Antonio Verna, 46 anni, pescarese, funzionario della Asl in servizio all’ufficio acquisizione beni e servizi e componente della commissione aggiudicatrice della gara per il servizio di telemonitoraggio, Corrado Greco, 37 anni, di Miglianico, dipendente del consorzio Sgs ed ex segretario nello staff dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, Pasquale sentenza, 42 anni, uomo di fiducia di Vincenzo Marinelli, il consigliere regionale ed ex assessore alla Sanità Silvio Paolucci (Pd), il consigliere regionale ed ex assessore Mauro Febbo (Forza Italia), il dirigente del Comune di Pescara Guido Dezio, la consigliera regionale Sabrina Bocchino (Lega), e ancora Fabrizio Di Stefano (Lega), ex parlamentare, Vittorio Forte, imprenditore avezzanese di 64 anni, mandatario elettorale di Di Stefano nel periodo della sua candidatura a sindaco di Chieti e Tiziana Sestini, 41 anni, anche lei avezzanese. 

Petrella e Greco sono coinvolti nella tranche che riguarda il servizio di telemonitoraggio: Petrella, secondo la ricostruzione, avrebbe gestito il procedimento pilotando l’affidamento alla Sgs, aiutando i referenti del consorzio a colmare le lacune e superare le anomalie riscontrate nell’offerta, in modo da potersi aggiudicare la gara.

Petrella è accusata insieme con Greco di turbata libertà degli incanti e corruzione. Che questa volta non è in denaro, ma è la notizia di essere intercettata. I politici non solo avrebbero garantito a Marinelli uno spazio di manovra nelle gare, ma avrebbero tenuto anche le orecchie ben aperte sulle indiscrezioni che filtrano da palazzo di giustizia. Perché Greco, inviato da Paolucci, sarebbe andato nei pressi dell’ufficio di Marinelli e avrebbe riferito all’autista dell’imprenditore che proprio in quelle stanze erano presenti microspie.

Paolucci da Marinelli avrebbe ottenuto diecimila euro per la campagna elettorale, somme in nero per prestazioni mai effettuate e promesse di posti di lavoro per persone da lui indicate. Il tutto per non ostacolare le procedure relative alla gestione dei servizi di radioterapia. Cinquemila euro sarebbero andati anche a Mauro Febbo, per la sua campagna elettorale in regione, seguiti da diecimila euro per la campagna elettorale del sindaco di Chieti. Sempre per fluidificare la strada dell’assegnazione del servizio. Stesso favore chiesto anche a Sabrina Bocchino, per lei la riconoscenza sarebbe a base di champagne, borsa Monblanc e orologio di Bulgari, oltre ai soliti 5000 euro per la campagna elettorale accompagnati dalla promessa di voti. Cinquemila euro ci sarebbero stati anche per Di Stefano. Infine Dezio: anche per lui l’accusa è di favoreggiamento. Era il 2019 e il dirigente per due volte anche lui si sarebbe premurato di avvertire Petrella che era intercettata.

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