Viterbo, boom di turisti a Villa Lante
Record in Italia per visite a ferragosto

Uno scorcio dei giardini all'italiana di Villa Lante
di Carlo Maria Ponzi
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Domenica 18 Agosto 2013, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 18:21
VITERBO - Turisti nella Tuscia a Ferragosto, un successo. In particolare Villa Lante

a Bagnaia registra l’incremento maggiore di visitatori tra i siti monitorati dal ministero Beni culturali. Il sito alle porte di Viterbo ha registrato, come rilevato dal Mibac il giorno 16 agosto, l'incremento più alto di ingressi tra i monumenti nazionali rispetto al 2013. In particolare, all'ingresso del capolavoro ideato da Jacopo Barozzi da Vignola - votato nel 2010 il parco più bello d'Italia - si sono presentati oltre 2.000 visitatori, con un incremento del 222,34% sullo stesso giorno del precedente anno.



A Ferragosto e dintorni musei, aree archeologiche, palazzi e dimore storiche della Tuscia hanno fatto il pieno di turisti. Confermato da un record nazionale tutto viterbese, diffudo attraverso i dati nazionali diffusi ieri l’altro dal ministro dei Beni e delle attività culturali, Massimo Bray. I dati nazionali parlano di un incremento del 14,30% di visitatori rispetto allo stesso giorno del 2012: ebbene, non solo la provincia viterbese è in linea, ma a Villa Lante è stato registrato il maggior incremento tra i siti monumentali di tutta Italia.



Rispetto ai tagliandi staccati, a Viterbo e dintorni ci sono due mirabilia su tutti, tanto che i rispettivi botteghini sono riusciti a staccare oltre mille biglietti d’ingresso. Detto di Villa Lante di Bagnaia, pienone anche al Sacro bosco ovvero il parco dei Mostri di Bomarzo, fantastica invenzione del principe Pier Francesco Orsini (detto Vicino Orsini) che alla metà del XVI secolo progettò e guidò la realizzazione di “facce horrende, elefanti, leoni, orchi et draghi” per stupire quanti “pel mondo errano vaghi di veder meraviglie alte et stupende.”



Se questi due monumenti sono stati letteralmente presi d’assalto, positiva attenzione è arrisa anche al palazzo Farnese di Caprarola, che il giorno di Ferragosto ha registrato circa 300 presenze («In prevalenza italiani», spiegano gli operatori della dimora/fortezza progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e quindi conclusa dal Vignola).



Mete ininterrotte sono poi stati il museo archeologico nazionale di Tarquinia, anche se nella cittadina costiera il polo d’attrazione maggiore si è confermata la necropoli di Monterozzi che ospita le tombe dipinte. Bene il museo di Tuscania con la collezione dei sarcofaghi delle famiglie Curunas e Vipinana, e la Rocca Albornoz del capoluogo dove, tra il 15 e il 16, sono stati staccati un centinaio di biglietti, appannaggio ex aequo tra visitatori italiani e stranieri.



Ma nel capoluogo dopo i fasti vissuti lo scorso marzo, tra le dimissioni di Benedetto XVI e l’ascesa di papa Francesco - con la sala del Conclave più lungo della storia gettonatissima, sia da semplici turisti, sia da decine di troupe televisive di mezzo mondo - sugli scudi è di nuovo salito il Museo del Colle del Duomo, gestito dalla società Archeoares.



Sempre apprezzate le visite guidate che comprendono, accanto alle collezioni del museo stesso, gli ambienti del palazzo dei Papi (la basilica, il coro barocco, la sagrestia, loggia esterna, gli ambienti sotterranei e ovviamente sala del Conclave), nonché il museo del Sodalizio facchini di Santa Rosa nel quartiere di San Pellegrino.
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