Sono diverse le vertenze aperte sullo stato ecologico del Lago di Vico ancora in attesa di una risposta dalle Istituzioni. Tra queste, le sorti delle monumentali faggete di Monte Venere e di Monte Fogliano che lo circondano, hanno senza dubbio un posto di rilievo.
Dice Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio: "Le Faggete depresse di queste aree sono un patrimonio naturale di valore inestimabile, che va assolutamente salvaguardato da qualsiasi operazione di disboscamento. E' prioritario puntare su una tutela sostenibile, per tanto ci fa ben sperare l’impegno preso da un gruppo di consiglieri regionali al fine di evitare operazioni che possano compromettere questo prezioso presidio di biodiversità.”
Un ulteriore criticità per il lago di Vico è la presenza nello specchio d’acqua della temuta alga rossa, o alga tossica, che costituisce un pericolo per la salute dell’ecosistema del lago ed un potenziale rischio per quella degli abitanti. Significativi passi avanti sono stati fatti grazie all’approvazione dei novi Piani Urbani Agricoli, grazie ai quali si è riuscito a minimizzare l’uso dei fertilizzanti nei terreni adiacenti al Lago, riducendo così l’apporto si sostanze chimiche che aumentano il processo di eutrofizzazione e di conseguenza la presenza delle alghe.
Resta aperta la spinosa questione delle bonifiche del territorio. Al lago di Vico c’era infatti uno dei più importanti bunker-laboratorio dove, nel corso dell’ultima guerra, si tenevano ricerche sugli ordigni Nbc (Nucleare, Batteriologico, Chimico) mettendo in piedi un magazzino per materiale di difesa.
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