Questa volta, la pattuglia della Volante, intervenuta subito dopo la chiamata al 113, è riuscita a bloccare l’uomo, sorprendendolo nell’appartamento semi-distrutto, con un collo rotto di bottiglia in mano, con il quale aveva appena ferito al mento la suocera, che non era riuscita a fuggire di casa, cosa che questa volta aveva fatto la moglie, rifugiatasi da una vicina.
Gli agenti lo hanno immobilizzato e lo hanno rinchiuso nelle celle di sicurezza della questura su disposizione del Pubblico Ministero Iannella e stamattina sarà giudicato per direttissima dalla dottoressa Taverna del Tribunale di Terni. Dagli accertamenti successivi all’arresto, gli agenti hanno delineato un quadro di violenza domestica sconcertante: anni di maltrattamenti, sempre taciuti per paura di ritorsioni, originati sempre dall’abuso di alcol.
L’uomo, operario, rientrava a casa dal lavoro ubriaco e bastava un piccolo pretesto per scatenare in lui una rabbia cieca che sfogava sulla moglie e su tutto ciò che gli capitava a tiro.
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