Morto per ecstasy, il pusher è un liceale di 19 anni, ma si cerca anche un altro spacciatore

Morto per ecstasy, il pusher è un liceale di 19 anni, ma si cerca anche un altro spacciatore
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Lunedì 20 Luglio 2015, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 17:29


Una cessione di una minima dose di mdma ci sarebbe stata anche all'interno del Cocoricò a Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello deceduto all'alba di domenica all'ospedale Ceccarini per un'overdose, dopo una serata nella nota discoteca di Riccione. A reperirla T.C., il 19enne indagato perchè ritenuto il pusher. Una prima cessione di 3 grammi di ecstasy liquida, che Lamberto e gli amici hanno consumato in mezzo litro d'acqua mentre aspettavano di entrare al Cocoricò, ci sarebbe stata tra il giovedì e il venerdì, nella città umbra.
Intanto è stato conferito questa mattina dalla Procura di Rimini l'incarico al medico legale, il dottor Pier Paolo Balli, per effettuare l'autopsia sul cadavere del 16enne. L'autopsia sarà effettuata domani mattina all'ospedale di Rimini. E sempre questa mattina, in procura, c'erano anche l'avvocato Luciana Pauselli che difende il 19enne di Città di Castello, presunto pusher del ragazzino (ha nominato come consulente di parte il dottor Sergio Scalise Pantuso) e l'avvocato Roberto Bianchi, che assiste la famiglia del 16enne, che ha invece nominato come consulente il dottor Walter Patumi.

Ampio il quesito, posto dal magistrato al perito che comprende oltre al test tossicologico, anche l'eventuale assunzione di alcol da parte del minorenne o di patologie preesistenti. Le indagini intanto proseguono prendendo spunto, appunto, da quanto messo a verbale durante l'interrogatorio del 19enne, domenica sera a Città di Castello, alla presenza dei carabinieri di Riccione e del difensore. Stando alle dichiarazioni del giovane, che è stato denunciato a piede libero per spaccio e morte come conseguenza di altro reato, avrebbe venduto una successiva minima dose di mdma al 16enne all'interno della discoteca. Secondo quanto ha riferito, all'interno del locale avrebbe rincontrato il 16enne e gli amici e alla loro richiesta di una successiva minima dose di droga si sarebbe dato da fare per trovarla tra le migliaia di giovani presenti sabato sera in discoteca per poi cederla ai minorenni. I 3 grammi di ecstasy liquida che Lamberto e gli amici hanno consumato in mezzo litro d'acqua mentre aspettavano di entrare al Cocoricò sarebbero invece stati ceduti dal 19enne ai ragazzini tra il giovedì e il venerdì precedente a Città di Castello, mentre il pagamento sarebbe avvenuto all'arrivo il sabato sera a Riccione. Il 19enne ha poi fornito una descrizione sommaria del pusher all'interno del Cocoricò dal quale si sarebbe rifornito per l'ultima ulteriore dose da cedere a Lamberto. Quell'ultima piccola dose probabilmente diventata mortale.

Intanto sulla costa romagnola si cerca di rendere più difficile lo spaccio di stupefacenti: cani anti droga, più controlli e più mirati nei weekend sulle strade per le discoteche e per i maggiori punti di affluenza a Riccione come a Rimini, un coordinamento più veloce tra le varie forze dell'ordine polizia, carabinieri, municipale e guardia di finanza. E anche anticipare l'arrivo dei rinforzi previsti per il pienone di agosto. Sono queste le linee guida emerse dalla riunione del comitato ordine e sicurezza svoltosi questo pomeriggio in Prefettura a Rimini anche dopo i fatti che hanno portato la morte a Riccione di un 16enne per overdose. Più controlli, più uomini in divisa nelle strade e soprattutto dove servirà ci sarà l'infallibile fiuto dei cani anti droga. «Faremo tutto quanto sarà necessario per dare il massimo della collaborazione alle forze dell'ordine che dopo la tragedia del giovane Lamberto intensificheranno oltremodo le attività di controllo e di contrasto allo spaccio di droga e agli eccessi che ruotano intorno alle discoteche e alle aree di rischio - ha dichiarato il sindaco di Riccione, Renata Tosi - Senza precluderci interventi amministrativi radicali, in accordo con la magistratura e con il prefetto».

La decisione insomma quella di dare un ulteriore «giro di vite per mettere fine alle occasioni di spaccio». Resta da capire se saranno presi provvedimenti amministrativi, come quello della sospensione della licenza, per il Cocoricò. Sia sindaco che Questore, Maurizio Improta, che per legge emette il provvedimento in base al Tulps, devono attendere le risultanze dell'inchiesta dei carabinieri di Riccione sulla veridicità delle dichiarazioni del 19enne, indagato per aver spacciato la dose letale al 16enne, secondo cui un'ultima ulteriore dose sarebbe stata ceduta all'interno del locale.

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