Paolo Nespoli dopo Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano, sarà lui, a 60 anni, il prossimo italiano in orbita

Paolo Nespoli dopo Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano, sarà lui, a 60 anni, il prossimo italiano in orbita
di Paolo Ricci Bitti
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Giovedì 30 Luglio 2015, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 21:45

Quando i più iniziano a tirare il fiato, guardando e riguardando le foto dei nipotini e sentendo vicina l'agognata pensione, lui, Paolo Nespoli, 60 anni, papà di un bimbo di 3 e di una bimba di 8, darà un bacio alla moglie russa Alexandra e invece di timbrare in ufficio si infilerà in un razzo per volare in orbita. Per la terza volta.

Si è perso il conto delle giovinezze di un veterano della vita terreste e ultraterrestre come Nespoli, che per sei mesi dal maggio 2017 sarà il prossimo italiano nello spazio: 35 anni dopo, insomma, avere aiutato, da massiccio sergente paracadutista incursore del Col Moschin, il generale Franco Angioni a portare la pace nell'inferno del Libano, durante la prima missione militare all'estero dell'Italia dalla fine della seconda guerra mondiale.

L'AVVENTURA

Un'avventura che da sola già basta a riempire una vita o un romanzo di quelli che ti dispiace quando senti tra le dita avvicinarsi le ultime pagine.

E infatti Nespoli ci è finito davvero dentro un libro da epopea: molti dei tratti del personaggio Angelo di Insciallah di Oriana Fallaci del 1990 sono riconducibili a lui, che proprio dall'inviata dell'Europeo venne spinto a realizzare il sogno bambino di diventare astronauta. Sogno, appunto, lontano come il pianeta gemello K452b per un militare che all'epoca non era né ingegnere né pilota e che poi bruciò le tappe studiando e allenandosi senza pause. E superando anche la delusione di essere scartato una prima volta.

«Mi stavo giusto chiedendo che cosa fare da grande - racconta il maggiore milanese e astronauta dell'Esa, con casa in Brianza - quando è arrivata la telefonata di Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia spaziale italiana, che mi prospettava la possibilità offerta dalla Nasa di tornare nello spazio. Ho guardato negli occhi Maximilian Luigi e Sofia, ho guardato Alexandra e ho detto ”sì”. Del resto Sofia, che aveva solo due anni durante la mia ultima missione, mi indica spesso gli astronauti in tv. E mi viene da chiederle: e io, allora, chi sono? ”Papà, risponde”. Le racconterò di nuovo che cosa significhi poter fluttuare senza peso, in assoluto la sensazione che più manca agli astronauti tornati terrestri».

E' in forma magnifica: salutista a tavola (insalate e ancora insalate), 60 battiti a riposo, 120 e 80 di pressione, ieri Nespoli saltava come da Olio Cuore le poltroncine della sede dell'Asi per raggiungere i cronisti che lo invocavano. Dal boom di Luca Parmitano, 38 anni, grande comunicatore, alla prima italiana in orbita, Samantha Cristoforetti, che ha affascinato milioni di bambine, il sessantenne Nespoli, già pioniere di Twitter con relative foto mozzafiato, si avvia ad aprire un fronte ancora più vasto tra chi, a tutte le età, cerca risposte non banali. Diventerà l'astronauta europeo più anziano di sempre, anche se il leggendario americano John Glenn è tornato su a 77 anni.

IL RACCONTO

«Sono onorato - dice mostrando con orgoglio la bandiera tricolore e il logo dell'Asi sulla maglietta - di poter mettere la mia lunga esperienza al servizio della stazione spaziale sulla quale farò ancora una volta l'elettricista, l'idraulico e la cavia per tanti esperimenti medici. E' stato speso tanto per addestrarmi e mi pare giusto, dopo le missioni del 2007 e del 2011, chiedere ancora un ritorno per quegli investimenti. E voglio raggiungere tantissimi giovani».

Già, con 7 missioni in 11 anni l'Asi ribadisce il suo peso nell'attività di quel fantastico laboratorio in orbita che è l'Iss, metà dei cui moduli abitativi sono made in Italy. Di più: Frank De Winne, dell'Esa, ha detto che sulla Luna e su Marte andranno anche astronauti italiani. «Magari non sarò io - sorride Nespoli - ma quando sento di un pianeta gemello della Terra a ”soli” 1.400 anni luce mi emoziono come tutti e spero che tanti ragazzi già pensino a come viaggiare più veloci. La storia è piena di imprese impossibili perché qualcuno non sapeva che lo fossero».

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