Garko: «Tante critiche per il mio nudo? La pornografia è un'altra cosa»

Garko: «Tante critiche per il mio nudo? La pornografia è un'altra cosa»
di Micaela Urbano
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Martedì 22 Aprile 2014, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 23:37

Stupito ma emozionato. ancora sorpreso per il putiferio esploso per il suo nudo integrale in “Rodolfo Valentino, la leggenda”.

«La scena che ho girato non è né peccaminosa, né scandalosa. La pornografia è bel altra cosa», sbotta Gabriel Garko. Cosa? «Le risse verbali durante i talk show, i mostri sbattuti in prima pagina o nei tg, i ladroni di palazzo, la vivisezione... ».

È emozionato perché si ritrova protagonista con Charlotte Gainsburg di Incompresa, il film di Asia Argento che verrà presentato a Un Certain Regard al prossimo Festival del Cinema di Cannes. La ciliegina su una carriera duratura trascorsa fra tv pop di qualità e cinema d’autore. «Ma non mi posso permettere il lusso di una pausa. Sono già sul set de “L’Onore e il Rispetto 4” e, per poter andare alla rassegna francese, giro dall’alba al tramonto e anche di notte».

Liquidato agli esordi con «troppo bello» da quella critica che predilige le facce un po’ così, tormentate, emaciate, occhiaie e fisico mingherlino, ricredutasi però dopo averlo visto nei film di Ozpetek e Zeffirelli, o in teatro con Ronconi, Garko di interpretato i personaggi che gli vengono affidati con «tutta la nostalgia possibile. Quella nostalgia per storie non vissute, ma che inconsciamente conosco. La nostalgia fa parte di me. La provo soprattutto per un’adolescenza mai avuta. A 15 anni già volevo fare questo mestiere, non facevo altro che fare Torino-Roma, a caccia di scritture».

La bellezza aiuta? «Puoi essere bello quanto vuoi, ma se sei una sedia, una sedia resti. Certo, non raccontiamoci balle, è un ottimo biglietto da visita, ma non basta. E poi, mia madre non mi ha mai fatto sentire un fico. Anzi, mi diceva: mica crederai di essere bello? E mio padre ci metteva il carico da dodici... Quando si rese conto che volevo fare l’attore mi domandò: “perché? Ce ne sono tanti come te, perché dovresti riuscire proprio tu?”. Ci vogliamo un bene immenso, ma la mia è una di quelle famiglie che ti mette in guardia dalle illusioni per proteggerti dalle delusioni».

Paura del tempo che passa? «No, rifuggo dalle ossessioni. Una volta ero più insicuro, oramai credo di saper impastare la mia palla di pongo. La vecchiaia che verrà la vedo semplicemente come un’altra stagione». Sorride: «Meglio attraversarla che voltarsi indietro e rinunciare».

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