La morte di Aldo Donati, maestro della melodia e dell'autoironia

Aldo Donati
di Enrico Gregori
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Domenica 24 Agosto 2014, 22:33 - Ultimo aggiornamento: 23:00
Ho fatto un pezzo che si intitola "Ti chiamer stasera", ma nel disco al posto della M metto la V e nessuno se n’ accorto.



Be’, fosse solo per questo, Aldo Donati sembrerebbe uno spiritoso da bar, uno di quelli che fanno battute sulle curve delle donne. E invece la sua ironia, intelligente, passava sempre per l’autoironia.



Aldo se n’è andato a 67 anni, dopo un lustro di tribolazioni da quando lo aveva colpito un’emorragia cerebrale. Cantautore sanguigno, dall’impronta beat e con radici nella tradizione romana. Probabilmente il suo maggior “onore” è stato quello di far parte della Schola Cantorum. Ma già da ragazzo si era messo in luce cantando negli Arciduchi, gruppo rock blues romano molto conosciuto nella Capitale.



Ma se persino Mina si era rivolta a lui per avere delle canzoni, allora forse non c’è bisogno di altro per far comprendere la statura artistica di Aldo. Un compositore spontaneo, con una voce roca e precisa, abile e arruolata per interpretare più o meno tutto. Perché lui aveva un talento naturale per la melodia. La conosceva, la cavalcava, le girava intorno fino a possederla fino in fondo.



Probabilmente, per qualcuno, poteva sembrare “disperso” dopo la fine della Schola Cantorum. Nulla di più sbagliato. “Amore” è il titolo del CD di Andrea Bocelli uscito a gennaio 2006, dove il cantante interpreta canzoni d’amore tra cui Canzoni stonate, cantata in coppia con Stevie Wonder anche in versione spagnola dal titolo “Cançion desafinada”.



Nella stagione teatrale 2005-2006 Maurizio Costanzo e Alex Britti lo scelgono come interprete, insieme ai ragazzi di Amici di Maria De Filippi, della commedia musicale Lungomare di Ostia. Dal 2006 partecipa spesso ai programmi di Teleroma 56 come Fütbol come opinionista sportivo. Con il giornalista Lamberto Giorgi, da settembre 2008, conduce la trasmissione FM Derby e successivamente è lui stesso conduttore del programma FM Lazio.



Nel giugno 2009, vince il "Festival degli Autori" di Sanremo con la canzone “Diverso” con il testo di Giorgio Faletti.



Purtroppo, poco dopo, un ictus lo lascerà per lungo tempo tra la vita e la morte. La sua scomparsa addolora tanta gente, compresa la squadra della Lazio della quale Aldo ostentava il suo tifo con simpatica guasconeria.