"Cooking therapy", la pace in coppia si fa cucinando: lo dice la nutrizionista

Lo chef Claudio Colombo Severini e la nutrizionista Daniela Morandi
di Sabrina Quartieri
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Lunedì 18 Maggio 2015, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 15:23
Problemi di coppia? Per fare pace, provate ad uscire dai letti e ad entrare in cucina, cimentandovi insieme ai fornelli (e poi…chissà).

Non importa quale sia il piatto chesceglierete di preparare, l’importante è coinvolgere anche il vostro partner: toccare il cibo con le mani, come lavare le verdure, mondarle e tagliarle, scambiarsi gli ingredienti, concedere qualche assaggio al proprio compagno mentre ci si improvvisa chef, sono pratiche da considerare un vero toccasana per ritrovare l’armonia persa, a causa di una sciocca discussione.



Un ottimo momento per testarle sembra essere di sera, quando si arriva a casa esausti dalla giornata piena di impegni: il segreto è saper vincere la pigrizia, mettersi ai fornelli insieme, e soprattutto con la mente libera da preoccupazioni, per dare spazio alla creatività. Tutto questo farà sentire la coppia di nuovo complice e capace di condividere lo sforzo organizzativo di una casa (soprattutto quando chi si è già occupato della spesa, non ha avuto nemmeno il tempo di respirare).



«In un sistema che paradossalmente tende a dividere anziché ad unire, sono convinta che la cucina, o meglio la Cooking therapy, possa essere una grande risorsa per riconciliarsi», spiega la nutrizionista esperta in materia Daniela Morandi, che a Milano ha creato un vero e proprio “studio con cucina”, per assistere le persone che faticano a mettersi ai fornelli, magari per il poco tempo a disposizione o semplicemente per la poca passione. Un luogo “magico” dove ci si sente come a casa, riuscendo così a tirare fuori stati emozionali davvero impensabili, di cui spesso le prime a beneficiarne sono proprio le coppie.



Durante le sessioni, dove si incontra il team in duo composto dallo chef Claudio Colombo Severini e dalla Morandi, è capitato spesso di ricevere una persona che non riesce a seguire una determinata strategia nutrizionale, perché il partner che non si deve mettere a dieta, si sente isolato, o addirittura abbandonato. A quel punto inizia il percorso di boicottaggio del faticoso regime alimentare del povero malcapitato, che deve pure dimagrire. Oppure si degenera così tanto da arrivare a consumare pasti “diversificati”, alcune volte persino in orari differenti, a causa di subdoli meccanismi di allontanamento che si attivano all'interno della coppia. E non c’è niente di peggio di quando si perdono la complicità e la fiducia: questo avviene nel momento in cui uno dei due partner inizia ad ottenere dei risultati dal suo nuovo stile di vita in termini estetici, energetici e di umore. L’allarme arriva puntuale a scattare nell’altra persona, che percepisce il cambiamento e che, per quanto positivo possa essere, crea disorientano e stress nella coppia.



Tra i vari casi seguiti dalla Morandi, c’è stato ad esempio quello di una persona che aveva la necessità di perdere peso dietro indicazione del suo cardiologo. Sua moglie aveva un lavoro che la teneva spesso fuori casa, e in più, oltre a non amare particolarmente i fornelli, si era convinta di non saper cucinare per via di un suo limite. Un’altra volta è capitata a studio una donna molto giovane che aveva la necessità, per motivi professionali, di raggiungere un determinato peso e soprattutto di mantenerlo. Ma ogni tentativo fatto in precedenza era fallito, perché il suo giovane partner passava ore a preparare cene pantagrueliche per gli amici nei weekend, rovinando alla compagna tutto il lavoro fatto durante la settimana. I rapporti si stavano iniziando a deteriorare, ma con la “terapia” di coppia ai fornelli, tutto si è risolto per il meglio. Nel primo caso i partner si sono ritrovati a fare insieme una semplicissima insalata dove ognuno aveva il compito di tagliare gli ingredienti e decidere come comporre i piatti e come presentarli. Da una parte la moglie ha realizzato che anche con poco tempo a disposizione, era in grado di preparare pasti sani e adeguati per il marito; e lui, dall’altra, vedendo la donna coinvolta emotivamente in questo compito per lei normalmente faticoso, si è risentito complice e tranquillo. «Con grande sorpresa io e lo chef ci siamo resi conto che la barriera di diffidenza alzata sin dall’inizio dalla moglie nei confronti dell’idea di entrare in cucina, si era sgretolata», ammette la nutrizionista.



«Per quanto riguarda invece la seconda coppia, una volta convinti entrambi i partner a confrontarsi in cucina, io ho insegnato all'uomo i principi nutrizionali da rispettare per creare piatti sani e compatibili con lo stile di vita della compagna; poi lo chef gli ha trasmesso la tecnica giusta per preparare cibo salutare senza penalizzare il gusto e l’estetica. Così la sua fidanzata, seppur a dieta, ha finito per godersi le cene, riuscendo ad assaggiare persino i dessert»…Come la Cheese cake alla vaniglia con insalata di lamponi che, con proporzioni adeguate di proteine, carboidrati e grassi, riesce a rispettare una strategia nutrizionale adatta non solo a perdere massa grassa, ma a raggiungere un autentico benessere, come ci insegna il progetto “NutriGourmet by Daniela Morandi”.



Cheese cake alla vaniglia con insalata di lamponi, la ricetta. Per un dessert sufficiente a soddisfare il palato di dieci persone, occorre procurarsi 400 grammi di formaggio spalmabile magro; 300 grammi di ricotta magra ( 6%grassi); 100 grammi di fruttosio; 100 grammi di latte scremato; 10 grammi di colla di pesce; 1 stecca di vaniglia per la decorazione; 400 grammi di lamponi e un ciuffo di cimette di menta fresca. Il procedimento da seguire inizia con il lavorare la ricotta con il formaggio spalmabile e il fruttosio in una bacinella, e passare il composto al setaccio, subito dopo. Procedere riponendo la colla di pesce in un contenitore colmo d’acqua fredda, lasciandola ammorbidire fino a raggiungere una consistenza gelatinosa. Sciogliere la colla di pesce (precedentemente ammollata) nel latte caldo, aggiungendo la vaniglia sgranata. Incorporare il latte al composto di formaggio, quindi riporlo in piccoli stampini da 70 grammi a porzione, lasciando riposare in frigo per almeno due ore. Servire infine le Cheese cake, dopo aver finito il piatto con i lamponi e con le cimette di menta fresca.