A 17 anni la ragazza fugge di casa e inizia una relazione con un coetaneo. Convinta di aspettare un figlio dal suo ragazzo solo dopo 4 anni, a seguito del test del DNA, scopre che in realtà il bimbo è di suo padre. «Amo mio figlio, ma ogni volta che lo guardo in faccia rivedo mio padre». Sarah racconta che il bambino ha problemi di apprendimento e ammette che questo potrebbe derivare dal loro rapporto in cui lei è condizionata dalla violenza che le ricorda il figlio. La ragazza denunciò più volte suo padre ma non fu mai ritenuto colpevole.
La battaglia di Sarah è stata dura e a crederle è stata solo la madre. Finalmente dopo anni è stata riconosciuta la sua violenza e ha avuto un risarcimento di 160 mila sterline. Oggi Sarah cerca di vivere la sua vita logorata dal dubbio se raccontare un giorno al suo bambino la sua storia.
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