La Nutella compie 50 anni, un fenomeno tra tradizione e novità

Nanni Moretti e la Nutella
di Alessandra Spinelli
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Domenica 11 Maggio 2014, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 19:51
​Ognuno di noi ha una storia fatta di tante piccole storie, fa parte di un gruppo e della storia condivisa da quel particolare gruppo. In quello si specchia, si riconosce e, a volte, si commuove per il fatto di non essere solo.





E questo, ovviamente, è accaduto molto prima dei social network che hanno inscatolato tutti e hanno reso persino l’amicizia rapida e asettica in un meccanico e nello stesso tempo irreale clic sulla tastiera. Certo prima c’erano i ragazzi del ’99, ma quella è un’altra Storia, quella con la lettera maiuscola delle Guerre mondiali. Ma è con i baby boomers che il fenomeno del riconoscimento in un gruppo diventa davvero sociale. Così quando Nanni Moretti nei panni del suo alter ego Michele Apicella, nudo e solitario, affonda il coltello nel mega vasettone di Nutella nel film “Bianca”, ecco che scatta l’identificazione di massa, il riconoscimento del gruppo e di quel gesto consolatorio di tutte le ansie del mondo. Si svela cioè lo specchio di tutti quelli che hanno conosciuto la forza e l’allegria di una rivoluzione, sia essa sociale, amorosa o politica, e magari ne sono stati delusi tanto da volersi rifugiare in qualcosa di assolutamente privato, proprio, dolce e morbido. Insomma di quelli che oggi, riprendendo un verso di Mimmo Locasciulli, hanno intorno ai 50 anni. Ovvero l’età della voluttuosa crema di nocciole più famosa al mondo che compie proprio in questi giorni il mezzo secolo di vita.

Il 20 aprile del 1964 nello stabilimento Ferrero di Alba si avvia la produzione del primo barattolo di Nutella - tre sillabe per un nome magico che unisce l’inglese Nut, cioè nocciola, con il suffisso -ella, eco d’infanzia con l’assonanza giocosa a caramella, bella... - ma è a maggio che arrivò sul mercato e quindi sulle tavole degli italiani confezionata con il bicchiere kristal a otto facce. Da quel momento il prodotto piemontese, erede della crema di gianduia, divenne non solo uno dei brand più importanti e riconoscibili del mondo ma anche un’icona del Made in Italy al pari della Ferrari o della Moka.



L’EVENTO

Per festeggiarla il 14 le Poste italiane emetteranno il francobollo celebrativo da 70 centesimi mentre il 17 e 18 maggio ci sarà il Nutella day, un evento mondiale che in Italia si concentrerà sabato prossimo ad Alba e domenica dalle 10 invece a Napoli con un megaconcerto con Almamegretta, Arisa, Simona Molinari e tanti altri e infine Mika in piazza del Plebiscito. E saranno 50 le candeline da spegnere proprio come in quel delizioso spot anni Novanta del Nutella party, ricordate, con la lunghissima baguette..

Un’immagine, un ricordo. Perché una delle ragioni del successo di Nutella, come racconta sapientemente Gigi Padovani nel suo libro “Mondo Nutella” (Rizzoli, 233 pagine, 18 euro), non è solo la solida dinastia dei Ferrero, classica famiglia dell’old economy. Ma soprattutto il fatto che questa famiglia ha saputo cavalcare il mondo della comunicazione facendone del prodotto prima un family brand e poi brand social, totalmente immerso nei nuovi media internettiani.



LA PUBBLICITÀ

Così quelli che sono cresciuti a pane e Nutella- mai binomio fu più stretto, un abbraccio epico di voluttà - sanno a memoria le pubblicità televisive in un pantheon di memorie buone legate, se non proprio all’infanzia, alla giovinezza. Ecco Giò Condor e il Gigante buono («Gigante, pensaci tuuuuuuuu»), la mamma che dava la merenda genuina, i campioni della nazionale azzurra degli anni Ottanta e i bambini di ogni parte del mondo. Perché “Che mondo sarebbe senza Nutella?”. Un vero slogan mitologico, una sorta di madeleine proustiana che fa rivivere anche quelle incredibili collezioni di bicchieri con i pupazzetti, presenti in ogni cucina e poi in ogni cantina. E se lo scrittore Riccardo Cassini ha scritto nel 1995 una divertente parodia delle opere letterarie più celebri in “Nutella Nutellae” tutto in latinorum, è ora la Rete a far rimbalzare le celebrità legate alla Nutella. Su twitter - dove la crema Ferrero ha 100.000 follower - Lady Gaga il 26 gennaio del 2011 scrisse «Ok. Firtly, yes I love Nutella (with Banana+Wonderbread)...» diventando un testimonial del prodotto. Uno, dei tanti, solo famoso. Giacché sempre seguendo la linea tracciata dalla famiglia Ferrero i veri testimonial siamo noi con la nostra storia. Lo ha certificato l’ultima campagna pubblicitaria, quella delle etichette con il proprio nome. E lo rilancia proprio la Rete con il sito www.nutellastories.com dove, allo stato attuale, ci sono 44.779 esperienze condivise. Come in un gioco di specchi ognuna ha la sua storia fatta di tante piccole storie.
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