Con gli abusivi sulle spiagge la legalità è un optional

di Paolo Graldi
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Mercoledì 1 Aprile 2015, 05:47 - Ultimo aggiornamento: 08:01
Il tema, vanamente dibattuto negli anni, è declinato in molti modi. C'è chi dice, buonista: lasciateli fare, sono innocui, vanno aiutati, sottratti alla malavita organizzata, allo spaccio, in più sono pittoreschi. Chi obietta severo: vendono merce contraffatta, robaccia di infima qualità, talvolta rubata, un mercatino a cielo aperto da stroncare. Chi s'arrabbia di brutto: sono invadenti, ossessivi, perfino minacciosi, sono illegali come quel che vendono.



Con i primi solicelli di primavera, il popolarsi dei litorali, le scampagnate sulla spiaggia in riva al mare, ecco riapparire in forze l'esercito degli ambulanti abusivi, e per chi vuole, i vù cumprà. Quasi tutti africani, imprendibili clandestini. Affabili, furbi, suadenti, dal fare levantino, ma anche rabbiosi se allontanati, insistenti fino alla velata minaccia, incontenibili nell'aprire il ventaglio di oggetti contraffatti, con la tentazione di spacciarli per buoni.



A loro si affiancano, con imponenti contributi di diverse provenienze altri soggetti, davvero poco raccomandabili. S'inventano posteggiatori là dove la lotta per un posto macchina sfiora spesso la rissa. Un berretto con visiera, una fascia gialla al braccio e il solito slogan: ci penso io, va tranquillo. Dove si coglie un filo di minacciata rappresaglia: o io o qualche male intenzionato. Mai da parte delle autorità competenti (Comune, Viminale, carabinieri) si è affrontato il problema che ha vaste implicazioni con il crimine. Ecco a voi il Paese dove la legalità è un benefit. Peggio: un optional.



paolo@graldi.it