21 dicembre 1863 Addio a Gioacchino Belli

21 dicembre 1863 Addio a Gioacchino Belli
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 23:56
Muore Gioacchino Belli, poeta romanesco ma non solo, nato a Roma nel 1791. Nei suoi 2279 Sonetti romaneschi, composti in vernacolo romanesco raccolse la voce del popolo della Roma del XIX secolo. Nel 1805 aveva scritto le ottave La Campagna, un componimento scolastico sulla bellezza della natura, l'anno dopo una Dissertazione intorno la natura e utilità delle voci, poco più di un sunto del Saggio sull'origine delle conoscenze umane di Condillac, laddove si tratta del linguaggio quale elemento espressivo di mediazione tra la sensazione e il pensiero. Altri suoi scritti su alcuni fenomeni naturali, pur privi di importanza scientifica, danno testimonianza della sua curiosità e del suo spirito di osservazione. Nel 1807 scrisse le Lamentazioni, poemetto di nove canti in versi sciolti, con atmosfere notturne, la Battaglia celtica, entrambe a imitazione del Cesarotti, allora in gran voga, e La Morte della Morte, del 1810, è un poemetto scherzoso in ottave, scritto a imitazione del Berni. Nel testamento aveva disposto che le sue opere venissero bruciate, ma il figlio non lo fece, consentendo così che fossero conosciute da tutti e per sempre.