Piccoli «nemici» del citofono crescono

di Marco Pasqua
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Lunedì 14 Aprile 2014, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 08:19
I PR sui social network

non sono che l'evoluzione

dei testimoni di Geova al citofono


@ValeriaMassetti Dario ha 40 anni e non risponde più al citofono. Neanche se qualcuno inizia a suonarlo ossessivamente, quasi a volergli segnalare l'imminente fine del mondo. La cornetta resta inesorabilmente abbassata. La sua filosofia è presto spiegata: «Il citofono porta soltanto seccature».



E poi, fa notare ancora, non puoi renderlo silenzioso, come si fa con il cellulare. Dario non è un caso isolato, perché quello dei nemici del citofono è un piccolo esercito in crescita, molto agguerrito nella difesa della sua posizione elitaria. «Tutte le volte che ho risposto - mi spiega in qualità di portavoce ad honorem della schiera degli asociali citofonici - mi sono sempre pentito. C'è il ragazzo che ti chiede di aprirgli il portone per inserire la pubblicità nelle cassetta delle lettere (e che poi finisce di default nella spazzatura). Oppure il postino che suona a tutti i condomini e quindi è del tutto inutile che sia tu a fare, per primo, la sforzo di aprirgli.



Poi ci sono i testimoni di Geova, un classico. Gli ultimi andavano in giro per Trastevere a proporre ai loro interlocutori di intrattenersi sulla morte di Gesù - anche alle 8 di mattina, prima di uscire di casa per andare al lavoro. Per non parlare di quelli - new entry nella categoria dei venditori a porta a porta - che ti propongono surgelati. Un periodo c'erano anche quelli con le offerte per internet». Tanto, spiega ancora Dario, chi ti conosce ti chiama sul cellulare: «Il citofono è come il telefono fisso, un inutile residuo di tempi tecnologicamente passati».



marco.pasqua@ilmessaggero.it