ROMA - Cercano di strappare la malinconia della vecchiaia organizzando pomeriggi fatti di ballo e partite a carta. E' l'unico centro anziani di Tor Tre Teste, accoglie oltre 500 persone e non è accessibile ai disabili. Gli scalini all'entrata in via Roberto Lepetit impediscono a chi ha problemi di deambulazione di usufruire dei servizi offerti dal centro.
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“Tanti anziani sono costretti a restare a casa ed è un peccato perché il nostro centro aiuta a socializzare, a distrarsi, si trascorrono ore in compagnia” dice Maurizio Pieroni, 70 anni, consigliere del cento.
Insieme a Maurizio c'è Ubaldo Capogna, 75 anni, vicepresidente dell'associazione che ha un'idea: “si potrebbe creare un'entrata dal lato del parco, perché non lo fanno?”. Ubaldo è anche un volontario della Caritas e racconta dei viaggi per portare pacchi di cibo da distribuire alle famiglie che si rivolgono al centro d'ascolto della parrocchia San Tommaso D'Aquino: “Sono aumentate le famiglie giovani che chiedono assistenza – dice – prima venivano da noi stranieri e nomadi, adesso ci sono tantissimi italiani”.