LA PROPOSTA
Trovandosi nella necessità di raccimolare denaro da inviare alla madre malata in Colombia, la sudamericana -difesa dagli avvocati Fabrizio Consiglio ed Eugenio Daidone- decide di accettare la proposta, avanzatale da un conoscente, di trasportare lo stupefacente dal quartiere di Centocelle a quello di Torre Maura. L'operazione, stando a quanto raccontato dalla stessa imputata in aula, si sarebbe dovuta svolgere secondo un preciso copione. Raggiunto un luogo precedentemente stabilito con i trafficanti, la trentaduenne avrebbe preso in consegna lo stupefacente da uno sconosciuto, identificato dalla busta rossa utilizzata per il trasporto.
IL PIANO
Quindi, senza perdere tempo, sarebbe salita su un taxi e con quello avrebbe raggiunto la sua destinazione. Un piano ben studiato, semplicemente mandato in fumo da una banale contravvenzione al codice della strada. Fermata la vettura pubblica in via Palmiro Togliatti, ed elevata una multa al conducente per l'infrazione, l'attenzione degli agenti è stata subito attirata dal forte stato di agitazione della cliente. Ispezionato il contenuto della busta che la donna stringeva nervosamente a sé, e insospettiti dal forte odore di caffé che questa emanava, i poliziotti hanno scoperto oltre un chilo di cocaina confezionata e pronta per essere immessa sul mercato capitolino.