Fiumicino, rischio legionella negli impianti Cargo City: allarme per ottomila dipendenti

Fiumicino, rischio legionella negli impianti Cargo City: allarme per ottomila dipendenti
di Giulio Mancini
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Venerdì 18 Luglio 2014, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 12:32
Misure pesantemente restrittive adottate nel grosso complesso aeroportuale attraverso il quale transitano 135mila tonnellate di merce l'anno e nel quale lavorano circa ottomila persone. La nota diramata il 17 luglio dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli riguarda tutto il personale e sollecita provvedimenti al gestore dell'impianto industriale, la società "Aeroporti di Roma". «Evitare l’uso dell’acqua per le abluzioni ed evitare gli asciugatori a getto d’aria. In caso di lavaggio, usare il sapone e asciugare subito con salviette di carta. E non bere l’acqua».



Il pericolo micidiale si chiama legionella pneumophila, un germe patogeno letale e resistente che si trasmette per contatto e più raramente per via aerea. L’allarme è ben specificato nel documento ad uso interno diffuso nell’area Cargo City dello scalo, distesa lungo l'autostrada Roma-Fiumicino. Nella lettera la Direzione dell'ufficio doganale si lamenta che «ad oggi non è ancora pervenuta alcuna comunicazione ufficiale circa l’esito degli accertamenti ancora in corso da parte dei competenti organi di controllo», vale a dire Arpa Lazio e Asl. «Tuttavia, a seguito di colloqui telefonici con tecnici dell’Arpa Lazio – prosegue il documento – risulterebbe presente una contaminazione da legionella nell’impianto idrico presso l’edificio comune di Cargo City».



Perciò, anche in mancanza di riscontri specialistici, d’intesa anche con il medico della struttura, dottor Franco Gioia, si sono fissate le regole precauzionali per tutto il personale operante all’interno degli uffici doganali. Che prescrivono, appunto, di evitare il più possibile il contatto con l'acqua che sgorga dai rubinetti dei servizi igienici della Cargo City. Sono precauzioni indispensabili in attesa che la società di gestione provveda "ad un intervento di sanificazione".

Per il direttore Enac dell'aeroporto, Vitaliano Turrà, non esterebbero rischi diretti. "Sono state compiute dalle strutture aeroportuali le analisi di propria competenza in tutti i settori della Cargo, dagli impianti idrici a quelli di condizionamento, e non è risultata, al momento, alcuna anomalia - rassicura - Nell'area Cargo è stata portata inoltre a termine una bonifica e disinfestazione totale per due giorni". Le autorità aeroportuali attendono comunque l'esito ufficiale delle verifiche condotte anche dall'Arpa Lazio e dalla Asl.



La legionella è un gruppo di batteri che prospera in ambienti umidi e soggetti a stagnazione dell’acqua. Quella più pericolosa è la legionella pneumofila, in molti casi letale, che si trasmette per via aerosol, cioè inalando o comunque ingerendo piccole gocce d’acqua. Il suo nome deve il nome all'epidemia acuta che nell'estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, causando ben 34 morti su 221 contagiati (oltre 4.000 erano i veterani presenti): solo in seguito si scoprì che la malattia era stata causata da un "nuovo" batterio, denominato legionella, che fu isolato nell'impianto di condizionamento dell'hotel dove i veterani avevano soggiornato.