La settimana nera di Roma, sciopero e sit-in: città bloccata

La settimana nera di Roma, sciopero e sit-in: città bloccata
di Paola Vuolo
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Lunedì 16 Dicembre 2013, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 12:56
Lo sciopero dei mezzi, le targhe alterne, i forconi pronti per il presidio a piazza del Popolo, il sit-in degli antagonisti e la protesta di Casapound, da oggi incomincia una settimana davvero dura per i romani.

E saranno giorni di allerta anche per le forze dell’ordine.

I disagi incominceranno da oggi, quattro ore di passione per la mobilità, con lo sciopero bianco degli autisti dell’Atac e quello indetto al Cotral dalle segreterie regionali Filt-Cgil, Fit-cisl, Uil e Ugl Trasporti, Faisa Cisal, e Sul Ct dalle 8.30 alle 12.30 per il rinnovo del contratto scaduto nel 2007. In caso di sospensione, le linee A,B e B1 della metro riprenderanno il servizio intorno alle 14. Ad aumentare i disagi e il caos c’è pure lo stato di agitazione dei vigili urbani. Per venire incontro a chi deve spostarsi, il Comune ha deciso di disattivare le Ztl durante tutta la giornata. Le difficoltà per la circolazione non finiscono certo con la giornata di sciopero, perché l’aria di Roma è inquinata, e domani e mercoledì bisognerà fare i conti con le targhe alterne. Come se tutto questo non bastasse, a rendere praticamente invivibie la settimana prima di Natale ci sono pure i presidi e le manifestazioni. I militanti di Casapound si sono dati appuntamento per stamattina, alle 9, a piazzale Clodio, per chiedere la scarcerazione del loro vicepresidente, Simone Di Stefano, finito in manette sabato scorso dopo avere tentato di sostituire la bandiera europea con il tricolore nella sede della rappresentanza Ue in via IV novembre «Amare la nazione non è reato. Simone Libero», è scritto sull'annuncio pubblicato sui social network, che in poco tempo si è diffuso a macchia d'olio. La notte scorsa uno striscione per la scarcerazione di Di Stefano è comparso anche nel presidio dei «forconi» a piazzale dei Partigiani.



TENDOPOLI

Dal presidio dell’Ostiense, mercoledì la protesta dei «forconi romani» si sposta a piazza del Popolo, si parla di 40.000 persone. Per il prefetto Giuseppe Pecoraro, che definisce inopportuno, un accampamento nella piazza, sarebbe invece possibile pensare ad un presidio ad oltranza «su altre piazze dove in genere si svolgono varie manifestazioni». Come ad esempio piazza San Giovanni o in piazza Porta Pia, dove lo scorso 19 ottobre ci fu «Acampada» di movimenti antagonisti e No Tav. Un deciso no alla tendopoli in piazza del Popolo arriva anche dal sindaco Ignazio Marino. Oggi i «forconi romani» saranno di nuovo in Campidoglio,dovranno scegliere tra un’altra piazza, oppure insistere su piazza del Popolo e concludere la manifestazione la sera stessa. Il prefetto è ottimista, dice: «Troveremo una soluzione, è Natale, per i commercianti un’occasione importante».



INFILTRATI

Anche se questa dei «forconi»sarà una protesta dimezzata per via dello «scisma», con gli altri del movimento «9 dicembre», l'allerta resta alta per le forze dell’ordine, soprattutto per la possibilità di infiltrazioni. La Questura ha negato per mercoledì il corteo ai centri sociali in occasione della giornata per i migranti, ma loro dicono che sfileranno da piazza dell’Esquilino fino a Palazzo Valentini. «Mi auguro che ci sia un accordo» dice il Prefetto.
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