Voleva ricoprire la discarica di Malagrotta con altri rifiuti. Immondizia sopra immondizia. Magari piantarci anche gli alberi e confezionare la truffa del secolo: il grande parco alle porte di Roma. Eccolo l’ultimo sberleffo che Manlio Cerroni si preparava a fare alla capitale, grazie alla complicità della Regione che nei mesi scorsi aveva dato il via libera al progetto. Il parco gli avrebbe anche fatto incassare molti soldi, oltre che smaltire quasi 2 milioni di tonnellate di immondizia all’anno.
Coperture Ma non è tutto.
Norme compiacenti Cerroni però stava per farcela. Anche grazie ad una norma compiacente inserita da un dirigente regionale aveva già chiesto i soldi in più per il capping e in questo modo avrebbe incassato due volte per lo stesso servizio. Ma non basta ancora. A ottobre 2013, quando è stata chiusa la discarica di Malagrotta, Cerroni ha continuato a fare pressioni per conferire la finta Fos che produceva nei suoi impianti di trattamento. Sintesi degli investigatori: «Emerge l’ultima frontiere cavalcata da Cerroni: addossare alla collettività quei costi di chiusura e post gestione della discarica che la legge addossa al gestore».
Tariffe maggiorate Vale la pena di segnalare anche il capitolo legato alle tariffe maggiorate che Cerroni ha incassato nell’impianto di trattamento di Albano (è pagato per produrre il 29 per cento di combustibile da rifiuti, ma dagli impianti ne esce molto meno). Secondo Fabio Altissimi, un imprenditore contrastato dal sistema Cerroni, «c’è un profitto ingiusto di 3 o 4 milioni di euro. E se i suoi calcoli sono esatti, il danno per l’amministrazione capitolina sarebbe circa di 36 milioni. Ma in fondo ai politici della Regione, questo interessava poco: basta ascoltare l’intercettazione telefonica tra il manager Colari, Landi e il dirigente della Pisana, Spagnoli. I due se la ridono per la frasetta inserita nel decreto da Spagnoli, che salva la Colari. Spagnoli: «Per il privato va tutto bene, il pubblico mi sembra un po’ meno, il privato va bene...». Landi: «E chi se ne fotte..».