Roma, maxi-prelievo Irpef in arrivo: fino a 416 euro in più nel 2015

Il Campidoglio
di Michele Di Branco
3 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Dicembre 2013, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 07:44
Per una citt che gi con l’addizionale Irpef regionale all’1,73% sconta l’imposizione fiscale pi alta d’Italia dopo Campania, Calabria e Molise (che si attestano al 2% ), l’ulteriore aumento dell’aliquota dello 0,6% (con approdo al 2,33% ) vuol dire una stangata senza precedenti.

Con una situazione che si complica se la giunta Marino - come appare scontato visto il rifiuto dell’amministrazione di tagliare e privatizzare - riuscirà a spuntare un ritocco dell’aliquota Irpef comunale portando l’imposta dallo 0,9 all’1,2%. Il risultato finale sarebbe che, per effetto dei due aumenti, nel 2014 i 2,9 milioni di contribuenti di Roma sarebbero sottoposti ad un prelievo complessivo pari al 3,53%. Un salasso inarrivabile nel resto del Paese. Certo un milione di contribuenti romani (quelli sotto i 15 mila euro di reddito l'anno) non verseranno un euro in più, almeno a livello di prelievo regionale. Ma per gli altri si tratta di una impennata media superiore al 40%.



GLI SCENARI PROBABILI

E l’ex leader della Uil Giorgio Benvenuto, calcola che solo la cura Zingaretti costringerà i romani ad un versamento di 616 a testa. Qualche simulazione può essere d’aiuto per comprendere cosa accadrà ai portafogli dei cittadini con le aliquote Irpef comunale-regionale complessivamente al 3,53%. Il contribuente romano medio con un reddito 21.911 euro (netto mensile 1.389 e netto annuale 16.608 ) con il doppio prelievo attuale versa nelle casse del Campidoglio e della Pisana 576,2 euro.

Con il nuovo regime, se arriverà l’aumento dello 0,3% della trattenuta comunale, gli verranno sottratti in busta paga 773,4 euro. E dunque il suo sacrificio per dare un contributo al risanamento delle casse degli enti locali sarà di 197,2 euro rispetto a quanto ha pagato quest’anno.



Un operaio con un reddito 20mila euro sarà chiamato a versare 180 euro in più rispetto ad oggi passando da un prelievo di 526 a 706 euro annui. Più pesante la situazione di un impiegato con reddito di 32 mila euro. Il suo esborso salirà da 841 euro a 1129,6 con un aggravio annuo di 288,6 euro. C’è poi il caso del dirigente gratificato da una retribuzione di 60mila euro annui. Per lui si tratterà di versare 540 euro in più salendo da 1.578 euro di Irpef locale a quota 2.118. Il salasso è destinato ad aggravarsi nel 2015 quando l’Irpef regionale aumenterà di un altro punto passando al 3,33% e portando il prelievo locale complessivo al 4,53%. Il contribuente medio romano preso in esame in precedenza nel giro di due anni dovrà versare 416,3 euro in più passando dai 576,2 di quest’anno ai 992,5 del 2015. E l’impiegato a 32mila euro lordi vedrà quasi raddoppiare le sue imposte locali che nell’arco di 24 mesi voleranno da 841 a 1449,6 euro. Vale a dire 608,6 euro di tasse aggiuntive. E, ovviamente, andrà peggio al dirigente con la busta paga a 60 mila euro lordi. Imposte in salita da 1578 a 2718 euro.



LO SCENARIO ATTUALE

E’ chiaro che lo scenario attuale deve essere calcolato con un’Irpef comunale allo 0,9%. Quindi nel 2014 l’aliquota complessiva si attesterebbe al 3,23%: per un reddito di 21.191 euro il prelievo sarebbe dunque di 707 euro (+130,8 rispetto al 2013), per uno di 32mila euro, invece, di 1.033,6 (+192,6 rispetto al 2013), per uno di 60mila, infine, di 1.938 (+360 euro rispetto al 2013). Nel 2015 l’aliquota totale sarebbe al 4,23%: dunque 926,8 euro di prelievo (+350,8 rispetto al 2013) per un reddito di 21.911 annui, 1.353,6 (+512,5 rispetto al 2013) per uno di 32mila e 2.538 (+960 rispetto al 2013) per uno di 60mila.
© RIPRODUZIONE RISERVATA