SCONTRO
Marino, prima di prendere la pena in mano, avrebbe preferito un intervento del procuratore Pignatone (che non ci sarà). E spera ancora di trovare un accordo con il Ministero dell’Ambiente, Galletti. Anche ieri il sindaco ha insistito sulla richiesta al titolare dell’Ambiente: «Serve un commissario e il ministro mi ha detto di essere possibilista». Secondo il Comune e la Regione il commissario dovrebbe togliere le castagne dal fuoco e «requisire» gli impianti. Ma non è così semplice: Galletti, nella sua intervista al Messaggero, è stato chiaro: potrebbe anche essere nominato un commissario, ma solo se Comune e Regione daranno concrete garanzie e spiegheranno cosa intendano fare per uscire dall’emergenza rifiuti. Resta la domanda: se Marino, come in Campidoglio hanno ormai preso atto, può firmare la proroga, perché non lo fa? «In ogni caso il problema si ripresenterebbe presto - ribatte l’assessore comunale all’Ambiente, Estella Marino - Non è vero che siamo rimasti con le mani in mano. Stiamo accelerando sulla differenziata». Il sindaco parla anche di un piano che prevede «un eco distretto e due biodigestori, ma il piano dev'essere sviluppato». Questo è il futuro, non è chiaro quanto prossimo: il presente è l’incertezza dell’uso dei Tmb di Cerroni e lo spreco di soldi rappresentato dal trasferimento in altre regioni dei rifiuti dopo il trattamento.
TRIBUNALE
Intanto il Tar sta per decidere se confermare l’interdittiva che impedisce al Comune di avere rapporti con il gruppo travolto da un’inchiesta giudiziaria. Ma Ama porta i rifiuti nei Tmb di Malagrotta e dal 21 febbraio, non paga il servizio. I mancati incassi potrebbero bloccare gli stipendi di chi lavora in quegli impianti e quindi il funzionamento. E la soluzione ipotizzata da qualcuno di «pagare solo il servizio» sembra poco praticabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA