Omicidio della ex, il giallo dei testimoni: ancora tanti punti oscuri

Omicidio della ex, il giallo dei testimoni: ancora tanti punti oscuri
di Valentina Errante e Adelaide Pierucci
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Venerdì 19 Settembre 2014, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 17:47
La ricostruzione non convince. Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il pm Paolo Ielo definiranno nelle prossime ore

la posizione di Alessandro P., la guardia giurata di 36 anni che due giorni fa ha sparato all'ex moglie. La dinamica dei fatti, che ha portato alla morte di Natascia Meatta, 27 anni, madre di una bimba di due, sembra tutt'altro che chiara alla procura. L'uomo, subito dopo i fatti, aveva ricostruito la dinamica di un ”incidente”, avvenuto alla presenza dei genitori della ragazza, della sorella e del cognato. «Non volevo colpirla. Mi è partito un colpo accidentalmente». Poi Alessandro P. ha accusato un malore. Ma nessuno dei testimoni, in realtà, ha effettivamente assistito alla scena e gli inquirenti stanno valutando l'involontarietà del gesto. Secondo la prima ricostruzione dei fatti fornita dallo stesso Alessandro P. il proiettile sarebbe partito per caso, mentre l'uomo sta estraendo la pistola dalla fondina. In casa, in quel momento, sono presenti i quattro testimoni, oltre alla bambina, figlia del vigilante e della vittima. Ma nella stanza, al momento dello sparo, c'è soltanto il fidanzato della sorella di Natascia che, però, non avrebbe visto nulla. Non stava guardando in quella direzione, ha sentito soltanto il colpo di pistola e ha visto Natascia accasciarsi a terra. Non sa riferire alla polizia come sia effettivamente andata.

Adesso saranno la perizia balistica, che dovrà descrivere la traiettoria del proiettile e se sia stato deviato da qualche oggetto o dalla stessa fondina, e l'autopsia a fornire ai pm gli altri elementi per ricostruire la dinamica dei fatti. E soprattutto per stabilire se l'accusa per il vigilante debba essere di omicidio colposo o volontario. Un reato da ergastolo. Uno dei dubbi degli inquirenti riguarda proprio le modalità dello sparo. Sembra quanto meno inconsueto che un esperto di armi, come Alessandro P. tenesse il colpo in canna. L'altra domanda riguarda le motivazioni per le quali l'uomo, mancino, come lui stesso ha raccontato su facebook dove postava spesso foto di armi, avesse estratto la pistola dalla fondina.

LE TESTIMONIANZE



Sebbene Alessandro e Natascia si fossero separati da poco tempo, nessuno racconta di tensioni o liti. L'omicidio non sarebbe stato preceduto da alcun diverbio. Su questo tutti sembrano concordare. In base alle prime testimonianze degli amici e dei vicini di casa, non litigavano, erano affiatati e avevano a cuore entrambi il bene della loro figlia.

LA VISITA



Nel primo pomeriggio il vigilante, che lavora per la Sicuritalia, era andato nell'appartamento dove viveva l'ex compagna, nella casa popolare al terzo piano di via Biagio Platani, a Tor Bella Monaca, per incontrare la bambina. Una visita come tante, finita in tragedia. A testimoniare l'armonia tra l'ex coppia sono anche i vicini di casa di Tor Bella Monaca: «Solo questa mattina - hanno detto subito dopo i fatti - erano qui davanti a ridere e scherzare insieme, non sembrava ci fossero dissapori tra di loro».