Marino: «Dirigenti, si cambia. I vigili? Devono chiedere scusa»

Marino: «Dirigenti, si cambia. I vigili? Devono chiedere scusa»
di Simone Canettieri
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Venerdì 16 Gennaio 2015, 05:59 - Ultimo aggiornamento: 08:14
Sindaco Ignazio Marino, i sindacati hanno finalmente detto sì - a parole in attesa della firma - al nuovo contratto decentrato dei dipendenti capitolini, entrato comunque in vigore dal 1° gennaio. Non si potevano evitare queste due settimane di passione a cui è stata sottoposta Roma con vigili e maestre in piazza?

«E' un successo epocale per Roma, ma anche per i dipendenti che non perderanno nemmeno un euro. Purtroppo a luglio al termine dei tre mesi che ci eravamo dati per il nuovo salario accessorio, rispettando le indicazioni del Governo, senza un accordo sindacale abbiamo adottato un contratto unilaterale per assicurare gli stipendi. Un contratto che si basa su capisaldi semplici: migliorare il servizio, mantenere i livelli retributivi, premiare il merito. Così quando dal primo gennaio si è capito che facevamo sul serio c'è stata conflittualità, è vero, ma ormai è acqua passata. L'importante è che d'ora in poi si potrà rinnovare un documento anche il pomeriggio».



Come pensa di applicare questa rivoluzione del merito nei confronti dei dirigenti, che notoriamente hanno stipendi molto importanti?

«Nella revisione del contratto ho voluto fortissimamente che si rivalutasse la premialità dei singoli dirigenti».



Un esempio?

«Potranno dire addio ai premi se, come è accaduto l'anno scorso per l'inizio della scuola, mancheranno di nuovo banchi e sedie. Ci vuole maggiore rigore con chi ricopre posizioni apicali».

Intanto, però come denuncia Davide Bordoni di Forza Italia lei ha indetto sotto Natale un bando lampo per quattro dirigenti esterni per i quali il Comune ha stanziato oltre 1,5 milioni di euro.

«Se fossi un rappresentante del centrodestra mi preoccuperei di più delle indagini che infangano la città di Roma dopo cinque anni di gestione di Alemanno: solo ieri si è scoperto che anche gli appalti della manutenzione delle strade erano stati affidati agli amici degli amici. Con me si è cambiata musica: è un handicap conoscermi, da quando sono sindaco non ho messo una persona che conoscessi in posizioni apicali».



Il 2014 si è chiuso con il caso dei vigili assenti. Ma la colpa non è anche del comando che doveva organizzare i turni? Possibile che ci siano stati errori solo da una parte?

«Con il nuovo contratto decentrato non ci saranno altri Capodanni come quello appena passato. Prima non c'era un regolamento che permettesse al comando di definire turnazioni precise per eventi eccezionali».



Venerdì scorso quasi tremila agenti hanno chiesto le sue dimissioni e quelle del comandante Clemente. Come pensa di ricucire con i vigili?

«Più che ricucire io con i vigili devono ricucire i vigili con la città perché alcuni di loro hanno abbandonato seicentomila persone l'ultimo dell'anno. Improvvisamente c'è stata un'epidemia con oltre 570 certificati di malattia e anche un improvviso bisogno di donare il sangue. E' stato un atto di protesta».



L'inchiesta interna però ha partorito finora solo trenta provvedimenti disciplinari: ne arriveranno degli altri?

«Non me occupo: ci sono due commissioni, una di Clemente e un'altra del ministero della Funzione pubblica, che stanno facendo un lavoro rigoroso e senza accanimento. Bisogna distinguere tra chi vuole conservare privilegi antistorici e chi vuole correre al fianco di un'amministrazione moderna. Ho intenzione di premiare tre agenti che nei giorni scorsi hanno salvato la vita a una donna, colpita da una pancreatite acuta, scortandola in ospedale».



Quali sono le sfide di Roma per il 2015?

«Chiudere per sempre il ciclo dei rifiuti e inaugurare il primo ecodistretto entro l'anno: così dal 2016 potremo ridurre la tassa sui rifiuti. Poi la manutenzione straordinaria: mettere in sicurezza il 10 per cento delle arterie cittadine. Infine nel 2015 miglioreremo il trasporto su ferro e gomma».



Ha parlato di questo oggi (ieri ndr) durante l'incontro con il Governatore Nicola Zingaretti?

«Con Zingaretti abbiamo stabilito un nuovo metodo. D'ora in poi ci vedremo tutte le settimane per fare il punto sui bisogni della città».



Ma di cosa avete parlato?

«Gli ho esposto il piano che ho in mente per la chiusura del ciclo dei rifiuti, per il quale mi servono alcune autorizzazioni per lo smaltimento, e poi abbiamo discusso di sanità. Lunedì insieme inaugureremo il primo ospedale oncologico».

Insieme a Zingaretti chiedete al Prefetto un piano sanitario straordinario in caso di attacchi terroristici.



Roma è sicura?

«Ci siamo preoccupati di dare alla città un'organizzazione nel caso di un attacco, per capire, al di là delle misure di sicurezza, percorsi di viabilità e assistenza sanitaria. Dobbiamo far sì che i romani continuino a vivere la propria vita senza ansie. Se si è preparati, ci si preoccupa di meno».



Il prefetto ha chiesto 500 uomini in più per la sicurezza: questo la preoccupa?

«A Roma dovrebbe esserci una revisione netta delle persone che utilizzano le scorte: questi uomini servono certamente a proteggere magistrati che rischiano la vita, ma a volte trasportano politici che per strada nessuno riconosce».



La partita per il dopo Napolitano entra nel vivo. Qual è il suo candidato ideale?

«E' nella linea dei grandi padri della Patria: da Einaudi a Pertini, da Scalfaro a Ciampi. Guide morali e di grande saggezza come è stato Napolitano. Quindi il suo successore deve essere saggio, sapiente, studioso e indipendente».



Un politico del Pd?

«Non deve essere per forza del Pd e non deve essere di sesso maschile. Spesso le donne sono molto più sagge».