Europee, autisti Atac scrutatori
scoppia il caso: 1.200 impegnati ai seggi
Bus a rilento e disagi per la città

Europee, autisti Atac scrutatori scoppia il caso: 1.200 impegnati ai seggi Bus a rilento e disagi per la città
di Riccardo Tagliapietra
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Domenica 25 Maggio 2014, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 10:15
Il nuovo caso Atac scoppia nel giorno in cui 2 milioni e trecentomila romani vanno alle urne per eleggere i loro rappresentanti al parlamento europeo. Perch nelle varie sezioni troveranno, tra gli scrutatori e i presidenti di seggio, ben 1220 dipendenti della municipalizzata, tra autisti e amministrativi.



Era già accaduto alle scorse elezioni comunali, ma stavolta la presenza è aumentata del 30 per cento. Se a giugno per il ballottaggio tra Marino e Alemanno circa un migliaio di dipendenti Atac (tra cui 850 autisti) erano stati impegnati ai seggi, quest’anno il numero è salito a 1220. Anche se, al contrario dello scorso anno i disagi, assicurano dall’azienda, non saranno così evidenti. Merito di ferie revocate, doppi turni, straordinari, che peseranno sul bilancio della municipalizzata, visto che un autista costa all’azienda circa 160 euro al giorno e che i giorni dedicati a votazioni e scrutini sono quattro, riposo compreso. Ogni dipendente, dunque, percepirà lo stipendio come autista o impiegato, più quelli di scrutatore (120 euro per i presidenti di seggio e 96 per gli scrutatori). La legge, infatti, prevede che i giorni di assenza dal lavoro per i dipendenti pubblici (e privati) devono essere considerati come «attività lavorativa».



I NUMERI

Al numero di autisti impegnati ai seggi, va aggiunto quello dei malati e assenti giustificati, che peseranno comunque sui 6400 complessivi. Ma mentre nel settore privato l’azienda viene rimborsata per la prestazione elettorale, nel pubblico le cose vanno diversamente. Ecco quindi che Atac dovrà sorbirsi il costo per i dipendenti mancanti, oltre alle spese aggiuntive per tamponare i servizi di trasporto e negli uffici: poco più di un milione e mezzo di euro.



LA LETTERA

Quest’anno, però, a differenza degli anni scorsi l’amministratore delegato Danilo Broggi, ha inviato una lettera dove si spiega che per tutti i lavoratori Atac che saranno impiegati ai seggi il 26 maggio (giornata prevista festiva per San Filippo Neri patrono degli autoferrotranvieri, con paga doppia) non percepiranno l’incremento, ma gli sarà pagata la giornata normale. Resta il fatto che questa abitudine rappresenta un bel problema, visto che anche l’associazione nazionale di categoria (Asstra; dalla quale l’altro giorno Atac ha dato disdetta, facendo sussultare i dipendenti visto che all’interno dell’associazione vi è anche il contratto nazionale) ha da tempo richiesto al ministro degli Interni l’adozione di un provvedimento che escluda il personale dipendente dalle aziende di trasporto pubblico dalle funzioni di presidente, scrutatore e segretario di seggio. Analogamente a quanto previsto da un decreto del presidente della Repubblica, che esclude i dipendenti del ministero dei Trasporti ed i dipendenti delle Ferrovie.



ALLE URNE

In questo clima, per tutto il giorno, si svolgeranno le elezioni per il prossimo parlamento europeo. Seggi aperti dalle sette di mattina alle undici di sera; e solo per la giornata di domenica. Il 25 per cento della variegata platea elettorale romana è rappresentata da ultra sessantacinquenni; mentre i giovanissimi che si trovano per la prima volta alle prese con la cabina elettorale sono 25mila. E’ probabile che molti degli elettori anziani, però, vadano ad ingrossare il partito degli astensionisti. Mentre è quasi certo che i giovanissimi cercheranno di non mancare il primo appuntamento con il seggio.
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