Colombo, centauro schiacciato da un pino
«Non aveva radici» si muove la procura

La vittima accanto all'albero (Foto Ippoliti)
di Raffaella Troili
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Lunedì 2 Dicembre 2013, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 18:37

​La moto, il vento e la morte, la pi crudele. Non un incidente, non un ostacolo, il pericolo arriva dall’alto, ha le vesti di un pino anziano.

Un po’ casuale, eppure annunciata: perché dei pini della Colombo, non della loro manutenzione, piuttosto della loro vecchiaia, si parlava da anni. Spazzato dal vento, ieri alla fine uno è crollato al chilometro 17,800, direzione Ostia, altezza Malafede, occupando tutta la carreggiata. Un centauro Gianni Danieli, 41 anni, è rimasto schiacciato. Erano le 13 e l’uomo, fisioterapista aveva finito di lavorare. Una moglie e due figli lo aspettavano a casa all’Infernetto.

Zona a rischio Sul posto è arrivato il fratello Alessandro, a gridare la sua rabbia. «Chi me lo ridà mio fratello adesso - ha urlato - come è possibile morire così? Gianni era una persona buona». Ha puntato il dito sulle condizioni della pianta: «E’ assurdo: guardate le radici praticamente non ci sono, il pino era legato a un cartello pubblicitario. Paghiamo le tasse e succedono queste cose. Pensano solo a prendere le multe e non fanno niente. Ora aspetto le istituzioni, voglio vedere se avranno il coraggio di farsi vedere in faccia, voglio delle risposte da Roma».

Anche ai testimoni non è sfuggito lo stato dell’albero. «Il corpo del motociclista era stato appena coperto. Avevo la macchina fotografica con me e quello che ha attirato la mia attenzione e quella di altri presenti, è stato il cavo di acciaio che pendeva dall'albero caduto. Dove fosse assicurato non lo abbiamo capito, ma abbiamo visto che altri due alberi erano legati tra loro da un altro cavo. Cosa significa questo, che sono pericolanti?». Federica Anselmo era lì, bloccata, ha avuto il sangue freddo di avvicinarsi e capire cosa era avvenuto. «Le persone che abitano nel quartiere di Malafede, hanno ricordato che quella è una zona a rischio: circa un anno fa un'altra persona rimase ferita dalla caduta di un albero. Una donna addirittura mi ha detto che quando c'è vento e deve passare di lì, si fa il segno della croce».

Il pino, come altri accanto, era assicurato con dei cavi d’acciaio, che però non hanno resistito alla forza del vento. «Praticamente non aveva radici - ha notato la testimone - Io non me ne intendo, ma insieme ad altri abbiamo avuto tutti la stessa impressione: che si tenesse sul niente». La procura di Roma sta per aprire un fascicolo per accertare le responsabilità dell’incidente, l’ipotesi di reato è omicidio colposo. «Chiudere alla circolazione via Cristoforo Colombo a tempo indeterminato, - chiede il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - almeno fino a che il Comune non sarà in grado di garantire la sicurezza di motociclisti e automobilisti, e accertare le responsabilità del Servizio Giardini».

Manutenzione Un altro albero, sempre a causa delle raffiche di vento, si è schiantato sulla via Flaminia alle dieci finendo su un’auto e ferendo due persone, madre e figlio che erano a bordo. Alla stessa ora in via Benzoni a Ostiense si è registrato un ennesimo crollo, davanti a un portone. Lo stato di salute delle alberate della capitale è tutt’altro che buono ma i fondi sono ridotti al lumicino, un piano potature è pronto fanno sapere dal Comune «abbiamo un elenco di criticità, gli alberi sono anziani ma se non si approva il bilancio, come si fa?» spiega l’assessore all’ambiente Estella Marino. Le criticità vanno da Roma nord fino al mare. Pure laddove gli alberi appaiono in buona salute in realtà sono stressati da condizioni atmosferiche, uso improprio delle auto, lavori stradali. «Il pino in questione esternamente era in ottima salute - fa sapere l’assessorato - ma aveva un apparato radicale poco sviluppato». Piantato ai bordi della strada, era rimasto in punta di piedi. E alla fine è crollato.

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