I fatti risalgono al luglio del 2014 quando l'amministrazione guidata da Tassone lanciò l'idea di «Ostia Mon Amour» che prevedeva di trasformare gran parte del lungomare in un'isola pedonale con camion bar e punti ristoro. In quel periodo, Roberto Stefano, il comandante dei vigili di Ostia, che aveva contestato l'iniziativa, era in ferie e a sostituirlo fu chiamato proprio Moretti. Durante un'operazione congiunta con la Asl Roma D, gli agenti di Ostia avrebbero dovuto far rispettare ad alcuni chioschi l'ordine di chiusura perché l'azienda sanitaria aveva riscontrato che non erano a norma.
IL RETROSCENA
Un intervento, quello dei vigili, che mandò su tutte le furie il presidente del Pd Andrea Tassone che convocò nel suo ufficio il direttore del municipio di Ostia Claudio Saccotelli, anche lui nelle indagini della Procura, e l'allora comandante Moretti per impedire ogni mossa che potesse pregiudicare la buona immagine di un evento che aveva già contro cittadini, imprenditori e i commercianti. L'azione della dirigente della Asl Roma D, che aveva disposto la chiusura di alcune delle attività, fu contrastata in qualsiasi modo. Sulla funzionaria furono fatte diverse pressioni fino al trasferimento della donna in un altro ufficio. Agli atti, c'è però la denuncia di uno degli agenti della polizia municipale di Ostia che ha poi fatto scattare il filone di indagine della Procura di Roma. Tra le accuse di cui Moretti dovrà rispondere, insieme al dirigente del Comune di Roma e ad altri due della Asl, c'è quella di abuso d'ufficio.