Botticelle, inchiesta su due funzionari: avrebbero avallato delle irregolarità

Botticelle, inchiesta su due funzionari: avrebbero avallato delle irregolarità
di Adelaide Pierucci
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Gennaio 2015, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 13:27

Stalle non adeguate, e allestite senza autorizzazioni, e l'ombra del maltrattamento dei cavalli. Il business delle botticelle potrebbe avere avuto coperture nei palazzi delle istituzioni.

Il fascicolo aperto dalla procura di Roma sulla gestione delle tipiche carrozzelle romane, che gli animalisti vorrebbero abolire, ha portato alla iscrizione nel registro degli indagati di due funzionari rispettivamente del Campidoglio e della Asl. Sono accusati di abuso d'ufficio. Avrebbero avallato le irregolarità del deposito di Testaccio, all'ex Mattatoio, invece di denunciarle per sollecitare la chiusura. L'inchiesta, ai primi passi, potrebbe allargarsi in tempi rapidi.

VILLA BORGHESE

Il sostituto procuratore Alberto Galanti che a fine ottobre ha disposto il blitz della Forestale nelle stalle di Testaccio ha puntato l'attenzione anche sulla nuova mega scuderia di Villa Borghese, considerata transitoria, dove il Campidoglio, con fondi propri (oltre settecentomila euro) sta ultimando 121 stalle dove trasferirà a breve i cavalli delle botticelle dell'ex Mattatoio.

Ma anche lì, stavolta nonostante progetti e autorizzazioni, potrebbero celarsi alcune anomalie, a partire da quelle sospette dell'impianto fognario delle letamaie costruite con l'autorizzazione di Comune e Soprintendenze, grazie allo sbancamento di una collina del Pincio protetta dall'Unesco.

IL SEQUESTRO

Ad occuparsi del blitz nelle stalle di Testaccio, che ha segnato la svolta nell'inchiesta, erano stati gli uomini del Nirda, del Nucleo investigativo della Forestale per i reati in danno degli animali, spediti nell'ex mattatoio dalla procura in seguito alle denunce delle associazioni animaliste. L'obiettivo dell'operazione, conclusa con il sequestro della struttura e di due cavalli, era quello di verificare lo stato di salute di una settantatina di cavalli usati per trasportare botticelle e turisti. Gli investigatori erano chiamati anche ad accertarne le condizioni igienico sanitarie e la sospetta tratta occulta di cavalli. A conclusione del blitz, contestato dai vetturini, erano emerse alcune anomalie nella registrazione dei cavalli all'anagrafe equina. Due animali, inoltre, erano risultati privi del chip identificativo obbligatorio, che traccia la provenienza, i dati anagrafici e la proprietà del cavallo. Le due bestie che erano in pessime condizioni, malnutrite e strette in box piccolissimi. Di qui la denuncia per maltrattamento di animali per i rispettivi proprietari.

LE AUTORIZZAZIONI

Ora la procura intende accertare come la Asl e gli uffici preposti del Campidoglio abbiano potuto permettere l'uso della struttura all'interno del Mattatoio nonostante la mancanza di alcune autorizzazioni e dell'impianto antincendio e la pericolosità di alcune aree. I vetturini, nel frattempo hanno continuato a lavorare e ad usufruire dello spazio, affidato a loro fino a quando non saranno pronte le nuove stalle a Villa Borghese. Lì ci sarà posto per gli 80 cavalli utilizzati dai 38 vetturini romani, comprese le botticelle. Così andrà definitivamente in pensione lo spazio di proprietà dell'Università Roma Tre nell'ex Mattatoio. Il presidente dei vetturini romani, Angelo Sed, respinge ogni sospetto: «I nostri cavalli godono di ottima salute, ricevono tutte le nostre attenzioni e il nostro amore».