Atac, sabotato l'audio dello sciopero: registrazione salta per un cavo scollegato

Atac, sabotato l'audio dello sciopero: registrazione salta per un cavo scollegato
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 24 Aprile 2015, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 19:06
Nell'inchiesta sullo sciopero di venerdì scorso spunta l'ipotesi di un sabotaggio programmato. I tecnici di Atac chiamati per riparare il presunto «guasto» del server che registra tutte le comunicazioni terra-treni infatti si sono trovati di fronte a un «plug staccato», in pratica un cavo scollegato. Nessun malfunzionamento dunque e nessuna cancellazione successiva avrebbe fatto sparire l'audio con l'ordine della DCT (Direzione centrale traffico) che ha chiesto ai macchinisti di evacuare a metà percorso i treni della Metro A partiti regolarmente prima che iniziasse lo sciopero, lasciando appiedati centinaia di passeggeri furibondi.



La macchina semplicemente, a quell'ora, le 8.30, non era in funzione. Di più: non era attiva già dal giorno prima. Come se qualcuno avesse pensato di disattivarla per non registrare le comunicazioni con i conducenti dei convogli durante lo sciopero, forse prevedendo i momenti caldi che poi si sono verificati. A meno che non si voglia pensare che questo macchinario del 1978, che nei suoi 37 anni di attività non ha mai avuto malfunzionamenti, sia andato fuori uso proprio poche ore prima che iniziasse la protesta che ha fatto sospendere le corse della Linea A.



SPINA STACCATA I nodi da sciogliere sono tanti: chi ha scollegato il cavo che ha disattivato il registratore audio? Ha agito da solo o ha ricevuto ordini dall'alto? Perché la macchina è stata spenta ancora prima che lo sciopero iniziasse? L'assessore ai Trasporti Guido Improta è stato chiaro: «C'è stato un dolo nella Dct», ha detto parlando del black-out del sistema. Già da ieri Atac ha attivato una commissione d'accertamento che si occuperà «di individuare eventuali responsabilità», come si legge nella relazione finale della prima indagine interna effettuata subito dopo i disagi causati dalla serrata.



L'organismo dovrà concludere i controlli entro dieci giorni, il 3 maggio sarà presentata la relazione finale. Dopo di che, se il dolo venisse confermato, Atac e il Campidoglio sono pronti a presentare una denuncia in Procura.



Oggi intanto si riunirà la Commissione Disciplinare e partiranno le lettere per l'avvio del procedimento disciplinare contro i 9 dipendenti ritenuti responsabili dall'inchiesta interna. Nel mirino è finito il capo della linea A, Guglielmo Renzi, 4 dirigenti della Centrale traffico, l'assistente coordinatore della Metro A, il capo dell'unità organizzativa, il capo turnista e un macchinista, quello che ha abbandonato il treno a Cinecittà. Per le prime sanzioni però bisognerà aspettare altri 15 giorni, insomma non ci sarà nessun licenziamento-lampo come aveva annunciato il sindaco Marino, che al Tg1 aveva parlato dei primi allontanamenti «già da martedì».



«Ci sono dei tempi e delle procedure da rispettare - ha detto ieri Improta - Quello dei licenziamenti è solo un orientamento che stiamo seguendo». Secondo l'assessore, «lo sciopero di venerdì è stato un agguato. Qualcuno ha voluto fare la conta dei numeri dei vari sindacati, una prova generale per catturare dipendenti di altre sigle, visto che a giugno si andrà al rinnovo delle rappresentanze. Le sigle maggioritarie in Atac hanno firmato l'accordo che prevede l'aumento dell'orario di lavoro, anche i lavoratori devono fare la loro parte».