Atac, ecco piano anti-sprechi: è guerra agli assenteisti

Atac, ecco piano anti-sprechi: è guerra agli assenteisti
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 9 Agosto 2014, 00:40 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 18:56
Caccia ai conducenti assenteisti, tagli ai turni straordinari, razionalizzazione dei bus notturni poco frequentati, pi controllori contro l’evasione dei biglietti.



E ancora: saranno accorpate le sedi delle ditte di manutenzione, tagliate le consulenze esterne e i servizi appaltati a ditte private. Ecco gli obiettivi aziendali che l’assessore alla Mobilità Guido Improta il 5 agosto ha inviato all’amministratore delegato di Atac Danilo Broggi.



Un dossier in cui si spiega che dopo l’approvazione del Piano di rientro del Comune, ora anche le municipalizzate, a partire da quella dei trasporti, devono fare i compiti a casa. L’obiettivo per l’Atac, scrive Improta nel documento, «è recuperare 140 milioni di euro entro il 2016, tra azioni sul versante dell’incremento dei ricavi e la razionalizzazione dei costi».



IL PROGRAMMA

Il Campidoglio chiede ad Atac di mettere a punto un piano «urgente», da approvare entro la fine di settembre, che porti al «risanamento tecnico-economico» un’azienda alle prese con un debito di oltre mezzo miliardo di euro verso i fornitori. Tra i primi interventi da portare a termine c’è «l’abbattimento generalizzato del lavoro straordinario» che nel triennio 2014- 2016 deve essere tagliato del 30%, «con l’obiettivo di conseguire almeno il 10% di riduzione su base annua».



Va invece sforbiciato del 50% il tasso di assenteismo, con «l’obiettivo dimezzamento» da raggiungere già entro la fine del 2015. Ogni giorno secondo le tabelle aziendali dei 6.500 autisti assunti circa 970 restano a casa. A questi si aggiungono gli amministrativi: poco più di un centinaio su 1300 non timbra il cartellino, e lo stesso vale per gli operai (inattivi 300 su 3.000) e i macchinisti, qualche unità su 450 dipendenti. Numeri non lontani da a quelli dei dipendenti Ama con il 16 per cento di assenti ogni giorno, che pesano notevolmente sul bilancio comunale.



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