Roma, Irpef al 9 per mille e Tasi al 2,5. Arrivano i tagli ai dipartimenti

Roma, Irpef al 9 per mille e Tasi al 2,5. Arrivano i tagli ai dipartimenti
di Fabio Rossi
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Lunedì 14 Aprile 2014, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 14:16

Tasi sulle prime case al 2,5 per mille - pi alta della proposta dell’assessore - e addizionale comunale Irpef al 9 per mille. È questa la formula emersa ieri, dopo un aspro confronto tra le posizioni dell’assessore al bilancio Daniela Morgante e quelle dei suoi colleghi di giunta. Dopo giorni di tensioni e litigi, ieri la seduta fiume dell’esecutivo comunale è stata incentrata sul tentativo di trovare una quadra tra l’impostazione della Morgante (tagli profondi ai dipartimenti e riduzione delle tasse locali) e quella degli altri assessori, intenzionati a limitare le riduzioni dei rispettivi budget. Con il sindaco sempre più schierato dalla parte degli assessori.

LE IPOTESI

Alla fine la soluzione potrebbe arrivare da un mix tra le diverse leve a disposizione di Palazzo Senatorio: tagli e imposte. Dalle riduzioni di spesa arriverebbero 400 milioni, mentre gli aumenti delle tariffe ne porterebbero 50 milioni in più rispetto al 2013. Il «tesoretto», però, verrebbe utilizzato per mantenere la Tasi bassa e non, come ipotizzato dalla responsabile del bilancio, per ridurre l’Irpef di un quarto di punto. «La visione di una città che deve riprendere a investire e investire significa manutenzione straordinaria delle nostre strade e buche, dei nostri marciapiedi, delle nostre scuole - sottolinea Ignazio Marino - Una visione che deve creare più posti negli asili nido, che deve dare attenzione alle persone che sono rimaste socialmente indietro, che deve preoccuparsi di chi è in emergenza abitativa». La Morgante ha assunto posizioni più morbide anche sulla questione del salario accessorio dei 25 mila dipendenti capitolini, esplosa negli ultimi giorni dopo i rilievi degli ispettori del ministero dell’Economia. La soluzione potrebbe arrivare dalla modifica dei contratti integrativi, che regolano le varie voci aggiuntive dello stipendio, per adeguarli alle prescrizioni del Mef senza cancellare in blocco il salario accessorio dei 25 mila dipendenti dell’amministrazione comunale.

LE IMPOSTE

La nuova Tasi verrebbe così fissata, sulle prime case, al 2,5 per mille, mentre quella sulle seconde punta verso l’alto, all’11,4 per mille. Non ci sarà l’ipotizzata riduzione dell’addizionale comunale Irpef, che resterà ferma al 9 per mille: il 5 per mille nel bilancio capitolino e il restante 4 destinato alla gestione commissariale del debito pregresso. Un compromesso si sta cercando anche per la tassa di soggiorno, che ha portato gli albergatori romani a scendere in piazza per protestare contro i rincari e ha suscitato diverse perplessità anche all’interno della maggioranza, soprattutto nel Pd. Alla fine gli aumenti del contributo richiesto ai turisti dovrebbero riguardare soltanto gli hotel delle categorie più alte, con quattro e cinque stelle. Per quanto riguarda la Cosap (occupazione suolo pubblico) la stangata interesserà i camion bar, i caldarrostai e i mercatini, con percentuali compresi tra il 30 e il 50 per cento. Si passerebbe così da un’entrata attuale di 70 milioni annui fino a toccare gli 80 milioni, con un aumento del 13 per cento dei ricavi.

TAGLI E INVESTIMENTI

I problemi più spinosi ancora da risolvere sono il piano investimenti, che ancora manca, e la distribuzione dei tagli tra i vari assessorati. La Morgante aveva già presentato due settimane fa il suo schema, scritto su un foglio A3, che prevedeva forti riduzioni per tutti, con particolari penalizzazioni per cultura e sport. «Ancora non ci siamo - tuona l’assessore alla cultura Flavia Barca - Proprio non ci siamo». Ironico Guido Improta (trasporti): «Forse abbiamo perso tempo». Ma il sindaco ha elencato le sue priorità, i settori da preservare il più possibile: politiche sociali, scuola, lavori pubblici e ambiente. Per questi dipartimenti i tagli dovranno essere contenuti al minimo indispensabile e, anzi, nel settore scolastico c’è bisogno di nuovi fondi per aprire nuovi istituti. Superato lo scoglio delle entrate, quindi, è la distribuzione dei sacrifici l’ultimo ostacolo prima dell’approvazione del bilancio 2014 in giunta, prevista per venerdì.

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